È praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessano di 10,9 milioni di ettari, 1/3 del territorio nazionale, con una stima di 12 miliardi di alberi presenti. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della “Giornata nazionale degli Alberi” istituita nel 2013 nella giornata del 21 novembre.
L’Italia – sottolinea la Coldiretti – non è mai stata così ricca di boschi, ma a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado ed incendi. Il risultato è che nel 2017 in cui sono andati a fuoco ben 141mila ettari di boschi, con un drammatico balzo del 316% rispetto alla media dei nove anni precedenti, secondo una analisi Coldiretti su dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione Ue, dall’inizio dell’anno. Al contrario – stima la Coldiretti – 35mila nuovi posti di lavoro potrebbero nascere dall’aumento del prelievo del legname dai boschi in un Paese che importa l’80% del legno che utilizza. I boschi italiani, se valorizzati attivamente con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare – sostiene la Coldiretti – un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna.
Un obiettivo che secondo la Coldiretti va raggiunto con l’approvazione del nuovo testo forestale per la semplificazione della gestione attiva dei boschi, dando più valore al ruolo degli imprenditori agricoli per la qualità dell’aria e riconoscimento dei crediti di carbonio, con lo sviluppo della filiera 100% italiana attraverso i Piani di sviluppo rurale e con l’incentivazione dell’utilizzo di legno prodotto in Italia negli appalti pubblici.
“Gli agricoltori – afferma Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti – possono essere i veri custodi delle aree boschive, dove altrimenti continueranno a moltiplicarsi i rischi di incendio e di dissesto idrogeologico. Nel recente seminario dell’Arma dei Carabinieri a Napoli è stata evidenziata l’importanza della manutenzione boschiva come elemento di prevenzione degli incendi, riconoscendo il ruolo inestimabile di sentinelle ambientali di chi vive la montagna. Solo così un problema può diventare un’opportunità in una visione di economia sostenibile”.