Sarà il pianista Marco Tezza, venerdì 17 novembre, alle ore 19, nell’abituale cornice del Salone dei Marmi di Palazzo di Città, ad impreziosire il secondo appuntamento dell’ XI edizione del Festival Pianistico Internazionale Piano Solo, promosso dai pianisti Paolo Francese e Sara Cianciullo, ospite del Comune di Salerno, con il contributo della Pisano Ascensori e la collaborazione di Santarpino Pianoforti. Da sempre la notte è stata fonte di alta ispirazione artistica ed ha esercitato il suo fascino, spesso ammantato di mistero, anche sui più grandi musicisti che, in particolare nel periodo romantico, hanno composto pagine ed opere immortali legate alle sensazioni che questa suscitava.
La Notte può evocare la quiete di un chiaro di luna da cartolina, ma è soprattutto uno spazio-tempo della mente dove passioni, ricordi, emozioni e perfino incubi, si intrecciano e muovono l’anima. Una magia coinvolgente che emergerà con forza con il concerto dal titolo “… A proposito della notte”, che vedrà protagonista il pianista Marco Tezza, un artista completo che affianca l’attività di direttore d’Orchestra a quella di esecutore: affermatosi in numerosi Concorsi Pianistici internazionali, svolge una fitta attività concertistica in prestigiose sale in Europa, nelle due Americhe, Africa, Medio Oriente e Asia, collaborando in veste di solista e di direttore con importanti orchestre. L’originale personalità l’ha portato ad avere come partners per la musica da camera strumentisti quali Ughi, Brunello, Carmignola, Ashkenazy, Klein e Nordio.
Pianista di grande caratura e originalità interpretativa, Tezza “racconterà” tutte le sfumature della Notte attraverso una scelta di Notturni di Fryderyk Chopin e le visionarie fantasie dei Phantasiestücke di Robert Schumann. Sarà il Notturno la forma musicale regina del programma, con l’esecuzione di un florilegio di notturni di Fryderyk Chopin. Tramite questa forma musicale, dunque, il compositore tenta di esprimere in musica la propria concezione dell’ ambiente notturno e le emozioni che di fronte ad esso prova. In tal modo il notturno, pur conservando il carattere meditativo ed immaginativo, presenta un ampio spettro di variabilità, a seconda dell’animo del compositore, ma anche dell’ascoltatore. Ascolteremo lo Chopin del primo Notturno in Si bemolle dell’op.9, delle due pagine dell’opera 37, dei due notturni in Do e in Fa diesis dell’op.48, per chiudere con il secondo in Mi dell’ opus 62. Omaggio finale a Robert Schumann con i Fantasiestucke op.12, una pagina in cui si respira un’aria di notturna poesia romantica tra modulazioni di affettuosa dolcezza espressiva e travolgente eccitazione psicologica.