“L’impegno congiunto delle forze politiche e dei rappresentanti istituzionali oggi a Venezia a favore dell’istituzione delle Zone Economiche Speciali in tutto il Paese è un segnale importante. Le ZES sono fondamentali per il rilancio e la competitività del Paese.”
Lo ha dichiarato Damaso Zanardo presidente della Commissione Consiliare per la Città Metropolitana di Venezia della CCIAA Venezia Rovigo Delta Lagunare insieme alla Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare, a conclusione del forum internazionale sulle Zone Economiche Speciali organizzato dalla Camera di Commercio e svoltosi questo pomeriggio a Venezia all’NH Laguna Palace di Mestre. Obiettivo dell’evento è stato analizzare come incentivare gli investimenti e porre al centro del dibattito le Zone Economiche Speciali, strumento per lo sviluppo dell’Intero Paese e in particolare delle Città Metropolitane.
All’evento hanno preso parte tra gli altri il Presidente Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, Francesco Boccia, il presidente del The World Free & Special Economic Zones Federation Juan Torrents, il sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta, il segretario generale del The World Free & Special Economic Zones Federation Maurizio D’Amico, il Consigliere di Eurispes Angelo Caliendo e il Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Pino Musolino.
“Vogliamo che le ZES- hanno spiegato Zanardo e CCIAA- siano un’opportunità per tutto il Paese. Lo chiediamo affinché anche città come Venezia possano utilizzare questo strumento per l’aumento del PIL del territorio, anche senza necessariamente godere di benefici fiscali di natura statale, e quindi oneri per lo Stato. Chiediamo efficienza dei servizi pubblici, semplificazioni amministrative e infrastrutture che aumentino investimenti e PIL. Sono gli iter procedurali e amministrativi snelli e veloci a favorire notevolmente la propensione ad investire. E’ per questo che lunedì chiederemo la presentazione di un emendamento alla legge di Bilancio 2018”.
Non possiamo pensare che ci siano competizioni tra regioni. Regioni come Puglia e Veneto sono alleate e non concorrenti per intercettare più traffici di merci possibili dall’estero. In quest’ottica mi impegnerò come presidente della Commissione a favorire il dibattito parlamentare per affrontare questa importante sfida per il Paese.
La logistica al tempo del capitalismo digitale sta cambiando pelle e noi abbiamo il dovere di rafforzare i nostri principali poli logistici. Le Zes possono avere questa funzione. Le nostre Regioni non possono farsi la concorrenza ma devono unire le forze, così come possono dimostrarlo sulla base dei fatti compiuti Puglia e Veneto. Le forze vanno unite per far forte l’Italia nella competizione globale. Sullo sfondo vorrei si aprisse una discussione seria relativa al concetto di servizio universale postale che faccia riferimento ai pacchi. Non possiamo pensare che al tempo delle Smart Cities il controllo (e gli effetti di questo controllo) della logistica sia nelle mani di multinazionali come Amazon e che gli italiani facciano o i padroncini o i consumatori passivi.”
“E’ bene avere presente- ha dichiarato il sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta- anche l’orizzonte della Zona Economica Speciale, collegata soprattutto allo sviluppo della Città Metropolitana.
Questi provvedimenti una volta adottati sono semplici e utilizzabili in modo rapido dagli operatori economici. È chiaro, però, che si tratta di incentivi e strumenti, ma servono anche investimenti e un’idea di sviluppo in direzione della quale muoversi. I tempi di realizzazione dipendono dallo sforzo che tutti insieme compiamo, ma è necessario essere rapidi. Si registra, infatti, una situazione di generale crescita del Paese, la fase più propizia per compiere un passo in avanti.
Da parte del Governo c’è un forte interesse in questo senso e vedo le condizioni politiche per arrivare al risultato. – ha aggiunto Baretta – Credo che la visita del Presidente del Consiglio della settimana scorsa alla raffineria dell’Eni, la convocazione del Comitatone per la prossima settimana, siano segnali inequivocabili. Siamo intenzionati a dare risposte e a farlo prima che finisca la legislatura. Si tratta di un dovere rispetto al lavoro svolto in questi anni”.
“Le ZES- ha spiegato Zanardo nell’intervento di apertura- hanno come obiettivo l’aumento della competitività delle imprese insediate, l’attrazione di investimenti diretti, soprattutto da parte di soggetti stranieri, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro e il più generale rafforzamento del tessuto produttivo, attraverso stimoli alla crescita e all’innovazione.
E’ importante rendere competitivo il territorio puntando su alcuni importanti asset come quelli doganale, amministrativo, infrastrutturale e dei servizi. E a questo aggiungiamo che, a nostro parere, le ZES, se ben amministrate e se istituite tenendo conto delle peculiarità specifiche del territorio in cui nascono, possono generare sinergie tra grandi imprese e piccole e medie imprese, sinergie tra imprese straniere e imprese italiane, possono essere luoghi di sviluppo di start up, di spin off attive nel campo della ricerca, luoghi in cui si sviluppano e si ospitano nuove idee per la creazione di nuovi modelli di impresa.
E le ZES esprimono ancora di più le loro potenzialità quando dialogano tra loro, quando diventano rete e ciascuna diviene complementare all’altra.
In questo momento la nostra priorità non è avere agevolazioni fiscali ma amministrative perché basarsi esclusivamente sull’attrattività delle agevolazioni fiscali sarebbe comunque sbagliato perché gli investimenti esteri non vengono fatti guardando al breve termine e le agevolazioni fiscali sono comunque temporanee” – ha continuato Zanardo.
“La portata del fenomeno delle Zone Economiche Speciali (ZES) nel mondo- ha continuato Zanardo- secondo i dati della World Bank ha raggiunto i 500 miliardi di dollari di valore aggiunto in neanche 50 anni. Ogni 100 posti di lavoro in una data Zona Economica Speciale creano, in media, circa 72 posti di lavoro nella contea che la ospita e 137 posti di lavoro nelle contee vicine. Il rilancio dell’economia di aree anche con criticità come alcune della provincia di Venezia passa anche da Zona Franca e Zone Economiche Speciali. Vanno dunque incentivati gli investimenti nel nostro paese e anche per questo riteniamo opportuno porre al centro del dibattito le Zone Economiche Speciali, strumento per lo sviluppo dell’Intero Paese e in particolare delle Città Metropolitane”.