“Il convegno di Nusco deve costituire l’avvio di un nuovo percorso per la storia dei musei ecclesiastici campani, un percorso nel quale si auspica una maggiore e concreta partecipazione di tutti i musei. La rete tra tutti i musei ecclesiastici potrebbe essere la soluzione più opportuna per garantire la valorizzazione del territorio e delle comunità che tale territorio abitano, sull’esempio di quanto fatto dal Sistema dei Musei della Diocesi di Bergamo. Ha colpito molto l’assenza dei direttori dei musei diocesani e di coloro che operano nel settore. «I colleghi o si svegliano o chiudiamo tutti». Occorre confrontarsi e concertare attività con le Istituzioni pubbliche per migliorare l’attuale stato di cose”.
Con queste parole appassionate e intense, Domenica Primerano, presidente dell’Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani, ha esposto le sue idee a conclusione del convegno di studio dal titolo “I musei parrocchiali della Campania”, tenutosi a Nusco (Av) l’11 e il 12 luglio scorsi. La due giorni ha messo in evidenza, come sottolineato esplicitamente dal sottotitolo, potenzialità, problematiche e prospettive.
Luogo della manifestazione culturale è stato il palazzo vescovile di Nusco, dove, attualmente, ha la propria sede il Museo diocesano d’Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, diretto da Mons. Tarcisio Gambalonga.
Il progetto, curato dal dott. Antonello Ricco, è stato promosso dall’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, ed è stato finanziato dalla Regione Campania (D.D. n. 173/2016) Direzione Generale 12 – U.O.D. “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”.
Nello spazio finale ha preso la parola anche Ottavio Bucarelli, pro-direttore del Dipartimento di Beni Culturali della Chiesa presso laPontificia Università Gregoriana, sintetizzando in quattro termini quanto porterà con sé dell’esperienza nuscana: “Stupore: per un territorio non conosciuto. Amore: manifestato da chi vive in Irpinia per le proprie bellezze. Fede: molteplici testimonianze che la fede ha lasciato nel corso del tempo, molte delle quali conservate nei musei ecclesiastici, che sono strumenti della Chiesa. Auspicio: avere maggiori professionisti preparati, in grado di trasmettere il senso di un museo ecclesiastico, che coincide con la missione della Chiesa”.
Nel corso delle due giornate sono intervenuti docenti di università italiane, dirigenti e funzionari del Mibact, esponenti di associazioni e organismi di settore, direttori di musei ecclesiastici e di sistemi museali.
Tante sono state le istituzioni che hanno sostenuto l’iniziativa: l’Università degli Studi di Salerno (Dipartimento di Scienze e di Patrimonio Culturale), l’Università Federico II di Napoli (Dipartimento di Studi Umanistici), l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli (Dipartimento di Lettere e Beni Culturali) e l’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento Culture e società); altri enti culturali quali l’International Council of Museums (ICOM) – Italia, l’Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI), il Centro Studi sulla Civiltà Artistica in Italia Meridionale “Giovanni Previtali”, il Polo Museale della Campania, la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino.