“La trasparenza fa bene alla sicurezza alimentare e al giusto reddito per gli allevatori. Sia il latte bovino che il latte bufalino segnano significativi incrementi di prezzo alla stalla grazie all’etichettatura obbligatoria e alla tracciabilità del latte bufalino prodotto, volute da Coldiretti”. È il commento di Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania, sui dati del primo semestre diffusi dalla Camera di Commercio di Lodi, che fa da riferimento all’andamento del mercato per il latte crudo spot nazionale.
“Come si evince dal grafico della Cciaa di Lodi – prosegue Loffreda – l’andamento in calo del 2016 si corregge e si impenna all’annuncio del disegno di legge sull’etichettatura obbligatoria. Nel 2017 si parte già dal livello con cui si è chiuso l’anno precedente, ma dopo un calo fa un secondo picco in corrispondenza all’entrata in vigore, il 20 aprile, della nuova normativa sull’indicazione in etichetta dell’origine della materia prima utilizzata per la produzione del latte e dei prodotti lattiero-caseari”.
“Una riflessione a parte merita il latte bufalino e il prodotto trasformato, che già godono della tutela del marchio Dop. Gli effetti positivi del prezzo sulla materia prima – spiega Loffreda – coincidono con il boom della Mozzarella di Bufala Campana DOP, registrando un sostenuto aumento delle vendite nel 2016 grazie all’impegno ed al lavoro degli allevatori e di tutti i soggetti della filiera, ma anche per l’attività di certificazione svolta dal DQA e per il lavoro di valorizzazione svolto dal Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala.
“Se pensiamo che il prezzo del latte di bufala alla stalla – aggiunge il direttore regionale di Coldiretti – sta in una forchetta che va da 1,40 a 1,55 euro a litro, comprendiamo quanto valore si è trasferito sui produttori grazie alla trasparenza. Il mercato in espansione può trovare tra l’altro ulteriori sviluppi nell’estero, soprattutto fuori dall’Europa. In tal senso vanno sostenute le modifiche al disciplinare di produzione della mozzarella di bufala campana Dop già deliberate dal Consorzio di Tutela, che si è posto un obiettivo rispondendo alle sollecitazioni delle nuove sfide del mercato nell’interesse dei soci che hanno scelto di farne parte. Pertanto auspichiamo un serio confronto sulle vere problematiche del comparto e non su demagogiche e distorsive interpretazioni delle modifiche al disciplinare”.
“Ribadendo la disponibilità di Coldiretti al confronto – conclude Loffreda – auspichiamo una continuità di guida e d’azione del nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro, con la certezza che sarà rafforzato il processo di miglioramento della qualità della filiera e della competitività, nel rispetto delle regole e con l’ambizione di nuovi traguardi sul mercato mondiale. A tal fine Coldiretti è pronta a mettere in campo delle proposte, come un accordo di filiera che introduca contratti tipo indicizzati, un prezzo del latte minimo non inferiore ai costi di produzione, tempi di pagamento a valere per tutto l’areale di produzione della mozzarella di bufala. Inoltre suggeriamo rispettosamente al Consorzio di avviare un percorso per il pagamento del latte in base alla qualità, di sostenere l’avvio di filiere per la produzione di carne di bufalo, di proseguire nella costante attività promozionale”.