I produttori di castagne della Campania rischiano di cadere dalla padella alla brace a causa dei ritardi dei pagamenti di Agea sui contributi a superficie. Coldiretti Campania ha sollevato il problema con un documento a firma del direttore regionale Salvatore Loffreda, e indirizzato all’attenzione del consigliere Franco Alfieri, del direttore generale dell’Assessorato per le Politiche Agricole Filippo Diasco e della dirigente Daniela Lombardo. Un comparto che attraversa già da anni una crisi drammatica, a causa del cinipide, si ritrova a vivere un ulteriore stress a causa delle lentezze burocratiche.
Il comparto della castanicoltura da frutto – scrive Loffreda – sta attraversando una crisi preoccupante che dura ormai da qualche anno, con effetti devastanti per il bilancio di intere aree rurali, nelle quali le produzioni del comparto costituiscono una delle principali fonti di reddito per la popolazione. In questo quadro è del tutto evidente che i ritardi di pagamenti di contributi di sostegno assumono un peso rilevante. Difatti la mancata corresponsione, fino ad oggi, del premio spettante ai conduttori di castagneti da frutto (e non solo) a titolo delle domande di aiuto presentate nel 2016 a valere sulle misure a superficie (10.1 e 11.1 per l’adesione al sistema integrato e/o biologico) sta alimentando tensioni che non possono lasciare indifferenti.
È più di un anno che gli operatori agricoli della Campania – conclude la nota di Coldiretti – attendono di ricevere gli aiuti del PSR previsti da queste misure, senza alcun risultato concreto. Gli operatori castanicoli non solo hanno dovuto anticipare le spese previste, e a distanza di un anno non hanno ancora recuperato le somme, ma hanno dovuto già anticipare quelle per la domanda di aiuto a valere sul 2017. Pertanto ben si comprende quanto fondate siano le ragioni del loro disagio e disappunto. Una soluzione al problema va trovata, anche con l’urgenza che il caso richiede, per fornire una concreta dimostrazione dell’attenzione con la quale la Regione segue le loro vicende. A tale proposito Coldiretti chiede un tavolo di lavoro per individuare ogni soluzione utile.