Per dare visibilità a un territorio ed esportarne l’immagine, un viaggio turistico è uno strumento particolarmente efficace perché consente non solo di visitare i luoghi ma anche di stabilire un contatto diretto con la gente e con le consuetudini del posto.
In questa prospettiva si è mossa l’Associazione Irpinia Mia, da anni attiva in territorio irpino allo scopo di valorizzare le risorse della zona – in termini di storia, tradizioni e cultura locale – ed è di qui che è nata l’idea di organizzare un tour con partenza dalla Toscana, da Livorno in particolare, per scoprire e conoscere i paesi dell’Irpinia. A organizzare il viaggio è stata la presidente dell’Associazione, nativa di Trevico, il più alto comune dell’Irpinia, e residente a Livorno.
I paesi scelti sono stati Trevico, Gesualdo, Venosa (in territorio lucano ma strettamente legata alla realtà irpina attraverso al figura del poeta latino Orazio), S. Angelo dei Lombardi con l’Abbazia del Goleto, Rocca San Felice e Vallesaccarda: un giro di una settimana circa (dal 5 al 10 giugno) che non ha risparmiato emozioni e sorprese ai partecipanti.
A Vallesaccarda la comitiva ha sostato per i pernottamenti ed ha avuto l’opportunità di assaggiare il meglio della tradizionale cucina locale, grazie alla competenza e all’esperienza di chi ha fatto di questo paese un fiore all’occhiello dell’enogastronomia irpina. A Trevico, prima tappa del tour, gli ospiti hanno potuto apprezzare la bellezza di un piccolo paese di montagna che conserva tante tracce della sua antichità, la suggestione di panorami mozzafiato e la presenza di uno splendido e moderno Centro Culturale allestito nella casa natale del regista Ettore Scola. Qui hanno assistito alla proiezione di una pellicola di nicchia, il vecchio film Trevico-Torino del 1973, commentato dallo storico del cinema Paolo Speranza. Un’altra perla del viaggio è stata Gesualdo che vanta tra i signori del suo Castello il Principe Carlo Gesualdo, inventore del madrigale che trapiantò in questo paese il modello della corte estense, con la sua nota sensibilità artistico-letteraria. L’interesse suscitato poi da Venosa, uno dei borghi più belli della zona, è forse scontato. Dall’Incompiuta al Castello, dal parco archeologico alla Chiesa della Trinità, l’antichità del luogo, attentamente custodita dai suoi abitanti, ha esercitato tutto il suo fascino, complici i colori intensi di uno splendido giugno. Analoghe sensazioni ha destato il monumentale complesso dell’Abbazia del Goleto, con i resti di un antico monastero e con suoi spazi silenziosi, custodi di intense meditazioni. Intriganti e estremamente curate infine le costruzioni di Rocca San Felice, sovrastate da una severa rocca difensiva che controlla il territorio circostante a 360°.
Durante il viaggio, i partecipanti, oltre alla suggestione del paesaggio e alla bellezza dei paesi, hanno potuto fare esperienza dell’accoglienza e del calore della gente della zona, che ha riservato loro attestazioni di simpatia e di affetto con quel senso dell’ospitalità che appartiene al DNA del sud della nostra penisola.
Il bilancio dell’esperienza è stato positivo sotto tutti gli aspetti. L’Irpinia ha dato una splendida immagine di sé, i viaggiatori sono partiti soddisfatti ed entusiasti, ma soprattutto intenzionati a ritornare, e a ritornare quanto prima.