Dopo la pausa dedicata ai premi del Marchio Italy torna la letteratura all’XI edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo. Sabato 24 Giugno, infatti, alla kermesse culturale, che gode tra gli altri del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si presenta “La pelle di Napoli. Voci di una città senza tempo” di Pietro Treccagnoli, edito da Cairo. In collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Minori, la Soprintendenza Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio province SA-AV, la Scuola di Musica cittadina “Vittorio Cammarota” di Minori, l’AMCA, l’Associazione musicale Edvard Grieg.
Ad ospitare il salotto letterario la suggestione del sito archeologico della Villa Marittima Romana di Minori. L’occasione è offerta dalla Festa della Musica che, come avviene in altre parti d’Europa, coinvolge in maniera organica tutta l’Italia trasmettendo quel messaggio di cultura, partecipazione, integrazione, armonia e universalità che solo la musica riesce a dare. Così i turisti che hanno preso d’assalto la Costa d’Amalfi, ma anche chi, sul luogo, ancora non conosce questa bellezza del territorio, avranno modo di visitare, nell’occasione, e fino alle 22.30, il triclinio con i suoi mosaici, il viridarium con la piscina centrale, l’antiquarium con reperti di età romana provenienti da altre “ville” della zona, e alle 20.30 prendere parte alla presentazione del libro, con le interviste all’autore di Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo. Sottolineature musicali affidate ai clarinetti di Aldo Buonocore e Dario Ferrigno.
Napoli, nonostante la sfacciata fama, si nasconde. Sempre lazzara e aristocratica, comunque più nobile che misera, mostra le ferite e le bellezze come un doppio emblema, ma si tiene stretta la natura più intima. Per scoprirla bisogna sollevare il velo degli stereotipi e usare lo strumento migliore per conoscerla: i piedi. Camminare. E’ la meta ideale dei flâneur e “La pelle di Napoli” di Pietro Treccagnoli, giornalista de “Il Mattino”, è una lunga, emozionante esplorazione nella città delle cartoline e delle leggende nere, dove la camorra e i tabernacoli, lo sberleffo e la passione, il degrado e il sogno si mescolano senza pudore. Cupole barocche e fondaci levantini, Caravaggio e street food. Gli imprevedibili giardini della grigia via Foria e un diavolo dipinto sulla pancia di una donna a Mergellina. Gli ultimi contadini urbani che alla salita dello Scudillo si ostinano a coltivare cavoli e arance, e gli scantinati delle torri aragonesi dove di sera si danno feste reggae. I Quartieri Spagnoli dove il lavoro è diventato più nero di ieri, le caverne della Sanità dove si fabbricano oscene sculture apotropaiche, i barboni che leggono Freud e i fresellari del Borgo Sant’Antonio. Sotto la pelle di Napoli si scopre che il sorriso di Giuseppe Marotta si intreccia e convive con i furori di Curzio Malaparte e, dietro ogni angolo, l’arte ti colpisce come una carezza violenta. Solo alzando lo sguardo, dove c’è quel dettaglio sulle mura di un antico palazzo che mostra sconciamente le sue venature di tufo mangiato dal tempo e dall’ombra.