Cresce l’attesa per la finale Scudetto del campionato femminile di pallamano che vedrà di fronte le campionesse in carica dell’Indeco Conversano opposte alla Jomi Salerno. L’atto finale che in tanti avevano pronosticato sin dalla vigilia della stagione con le pugliesi assolute dominatrici degli ultimi anni con 4 finali scudetto consecutive ed una striscia di trofei conquistati arrivati a ben 7 tra titoli italiani, Coppe Italia e Supercoppa. Di contro le salernitane del presidente Mario Pisapia, dopo qualche stagione passata “alla finestra”, sono riuscite a ricostruire una rosa all’avanguardia con un campionato fin qui senza pecche che ha visto vincere ben 28 gare consecutive a capitan Coppola e compagne che, dopo aver eguagliato il record storico di successi della gloriosa Pallamano Cassano, puntano senza mezzi termini a ritornare sul tetto d’Italia. A presentarci la finale scudetto è il tecnico siciliano della Jomi Salerno, Salvo Cardaci, alla guida del team salernitano da due stagioni. La finale pronosticata da addetti ai lavori e non è arrivata. Cosa si aspetta da questa sfida? “Mi attendo certamente delle partite vibranti tra le due formazioni più forti della serie A di quest’anno – afferma coach Salvo Cardaci. Conversano ha un team collaudato e abituato a certe sfide per averne disputate e vinte tante in questi ultimi tre anni; ma le nostre ragazze non hanno alcun timore reverenziale nei loro confronti e hanno bene in mente le due gare vinte quest’anno in campionato e quella persa, purtroppo, ai rigori in Coppa Italia e quindi testa e cuore a questa finalissima che abbiamo conquistato dopo una stagione veramente incredibile”. Come state preparando questa prima sfida sull’ostico parquet pugliese? “C’è un po’ di tensione è inutile negarlo per l’appuntamento più importante dell’anno, ma non ho voluto affatto stravolgere la nostra settimana tipo di allenamenti e di preparazione alla partita. La mia squadra nel corso della stagione ha preso consapevolezza di avere azzerato il gap tecnico che ci divideva dalle nostre avversarie e l’unica seria difficoltà avuta, a parte gli infortuni pesanti di Ljubi Ceklic e Valentina Landri, è stata quella di amalgamare un “sette” rivoluzionato rispetto alla stagione precedente. In ogni caso, dopo qualche difficoltà iniziale, siamo riusciti a trovare la quadratura giusta e i risultati stanno a testimoniare la nostra forza”. Finale scudetto in tre gare di cui potenzialmente due da giocare in casa, è un vantaggio importante? “È certamente un vantaggio ma in queste tipo di partite, e lo dimostrano anche i precedenti risultati di altre finalissime, si può vincere anche fuori casa, così come sbagliare le gare casalinghe e perdere. È chiaro che giocare eventualmente due volte davanti al nostro fantastico pubblico ci darà una marcia in più, ma abbiamo già dimostrato di poter vincere anche a Conversano e ci proveremo anche questa volta”. Una considerazione finale? “Più che una considerazione vorrei ringraziare intanto le mie atlete che sin dal primo giorno si sono messe completamente a disposizione, sostenendo il progetto tecnico e sopportando me e il mio modo di allenare e gestire una squadra. E poi vorrei ringraziare anche e soprattutto lo staff tecnico e medico che mi collabora da due anni, belle persone e ottimi professionisti con cui mi piacerebbe condividere questo ambizioso traguardo. Ma adesso, basta con le chiacchiere, voglio pensare solo alla finale”.