Un appuntamento con la storia per non dimenticare, un racconto inedito sulla persecuzione razziale durante la seconda guerra mondiale, un viaggio emozionante ispirato a una storia vera che parla di amicizia e libertà, un film di formazione con giovani protagonisti che consente ai giovani spettatori una fruizione diretta ed empatica, parlando dritto al loro cuore.
Giffoni Experience celebra la Giornata della Memoria riproponendo in Sala Truffaut “Il Viaggio di Fanny”, l’opera che ha conquistato il Griphon Award nella sezione Generator +13 alla scorsa edizione del Festival e distribuito in tutta Italia come evento speciale dalla Lucky Red in occasione della commemorazione della Shoah.
Alla proiezione, cui seguirà un dibattito in cui interverranno il direttore del GEX Claudio Gubitosi e il giornalista Edoardo Scotti, parteciperanno gli studenti delle scuole del territorio, tra cui l’Istituto Glorioso di Montecorvino e Giffoni, l’Istituto Comprensivo Moscati di Pontecagnano Faiano, l’Istituto Comprensivo Linguiti di Giffoni Valle Piana, l’Istituto Comprensivo di San Cipriano Picentino e l’Istituto Comprensivo di Giffoni Sei Casali, pubblico a cui il film è principalmente rivolto. “Volevo raccontare la storia di chi è costretto a crescere velocemente”, ha confidato la regista Lola Doillon che ha sviluppato anche la sceneggiatura del film insieme ad Anne Peyregne con l’intento di raccontare un periodo difficile della nostra storia ai ragazzi più giovani.
I ragazzi potranno immedesimarsi nei giovani protagonisti, che si troveranno loro malgrado ad affrontare difficoltà non comuni per la loro età. Vedere i personaggi vivere sulla propria pelle la fame, la paura e la violenza della guerra è un’esperienza che toccherà il cuore anche dei più piccoli, soprattutto perché il film è ispirato a una storia vera.
Siamo nella Francia occupata dai nazisti nel 1943. Fanny, una ragazzina ebrea di 13 anni, trascorre le sue giornate in una colonia in montagna, provando grande nostalgia per i genitori che hanno dovuto accettare di separarsi da lei e dalle sue sorelline per cercare di proteggerle dai rischi incombenti. In colonia, Fanny conosce altri coetanei e con loro, quando i rastrellamenti nazisti si intensificano e inaspriscono, è costretta alla fuga, senza che nessuno dei responsabili del centro possa più occuparsi di loro. Questi bambini dovranno fare appello a tutta la loro forza interiore e al loro coraggio per affrontare pericoli e peripezie nel tentativo di raggiungere il confine svizzero e salvarsi. Dovranno fare i conti con la fame, con il freddo, con l’odio dei nemici, ma incontreranno talvolta persone disposte a proteggerli anche a rischio della propria vita. Anche nelle difficoltà più ardue e nella paura riusciranno però a conservare il loro essere bambini, imparando ad essere indipendenti e scoprendo il valore della solidarietà e dell’amicizia.
Il film è la versione cinematografica del libro autobiografico di Fanny Ben-Ami, l’eroina tredicenne che guida la fuga di un gruppetto di bambini ebrei dalla persecuzione razziale.
Prima di dedicarsi alla scrittura, Lola Doillon ha voluto incontrare Fanny Ben-Ami a Tel-Aviv, la città in cui vive oggi, per conoscere meglio la storia dei suoi genitori e della sue sorelle. Il risultato è un’opera che è al tempo stesso una grande avventura di finzione e uno straordinario veicolo di trasmissione della memoria della Shoah a misura di ragazzo, una fotografia degli anni più bui della storia d’Europa, in cui centinaia di bambini scapparono dalla persecuzione razziale, e ad una riflessione ancora drammaticamente attuale sulla drammatica conseguenza dell’arrogante, irrispettosa presunzione che un’identità sia migliore di un’altra, mentre vedere la diversità come un valore è un presupposto fondamentale per stabilire un dialogo con gli altri basato sulla tolleranza e il rispetto.