Rock e arte contemporanea hanno una lunga storia di incroci e di collaborazioni: basti pensare alla storica copertina dei Velvet Underground con la banana disegnata da Andy Warhol nel 1967. Ma non c’è solo Warhol: dagli anni Sessanta a oggi, hanno “prestato” la loro creatività per copertine di dischi di gruppi rock artisti come Mati Klarwein (per la mitica copertina dell’lp Abraxas, dei Santana, del 1970), Robert Mapplethorpe (per il disco Horses di Patti Smith, nel 1975), Robert Rauschenberg (per l’lp Speaking in Tongues dei Talking Heads, nel 1983), Damien Hirst (per I’m With You dei Red Hot Chili Peppers, nel 2011), Jeff Koons (per il disco di Lady Gaga Artpop, del 2013). Ma nel gruppo degli artisti che a vario titolo hanno realizzato almeno una copertina d’autore sono da citare anche Jean Michel Basquiat, Roy Lichtenstein, Banksy, Salvador Dalì, Julian Opie, Julian Schnabel, Mark Ryden, Gerhard Richter, Damien Hirst.
Anche restando in Italia, non sono pochi i gruppi musicali che hanno scelto la grafica e la creatività di un artista per realizzare la copertina dei loro dischi. Basti pensare alla celebre copertina che Mario Schifano realizzò per il suo gruppo di musica sperimentale “Le stelle di Mario Schifano”, nel 1967, o a copertine realizzate da celebri autori di fumetti, come Andrea Pazienza (per Roberto Vecchioni, Pfm e altri), Milo Manara (per Lucio Dalla), Tanino Liberatore (per Frank Zappa). Solo di recente, tra gli artisti italiani che hanno prestato la loro creatività per le copertine di dischi sono da annoverare Domenico Dell’Osso (per Museica di Caparezza, nel 2014), Adalberto Abbate (per Lili Marleen dei Baustelle), Fulvio di Piazza (per i palermitani Omosumo) e Nicola Vinci (per Andrea Chimenti).
Così, non è un caso che anche uno dei concorsi più importanti del rock italiano,Rock Targato Italia, da anni si affidi proprio a un artista contemporaneo per realizzare la cover della sua compilation annuale. Tra gli altri, negli scorsi anni vi si sono cimentati Dany Vescovi, Davide Nido, Federico Guida, Felipe Cardeña, Stefano Abbiati. Quest’anno invece la scelta è andata sull’artista umbro Desiderio Sanzi (selezionato proprio in collaborazione concItalian Factory Magazine), che ha scelto di realizzare una colomba dalle connotazioni cyber.
Pittore già molto noto nel panorama nazionale oltre che deejay e filmaker di successo (ha realizzato una decina di pellicole, molte delle quali girate a Cuba, quasi una sorta di sua seconda patria, dove è stato molte volte viaggiando in lungo e in largo, partecipando anche a manifestazioni importanti come il Festival dei cinema latino-americano e la Biennale de L’Avana), Desiderio con la musica ha sempre intrattenuto un rapporto particolare.
“La musica mi ha sempre accompagnato nel mio viaggio artistico, anche quando dipingo utilizzo la musica, così come la utilizzo costantemente nelle colonne sonore dei miei film”, dice l’artista, che di recente ha anche messo in piedi un portale, coocuyo.com, dedicato alla musica elettronica cubana, il primo nel campo. “Quest’anno”, dice ancora l’artista, “il tema della compilation era la pace, così per realizzare la cover ho cercato di unire i toni duri del rock con un simbolo universale come la colomba. Volevo realizzare qualcosa che fosse di grande impatto visivo, e che rappresentasse al contempo un simbolo di purezza ma anche di forza, di resistenza”. Ecco, allora, l’invenzione della “cyber-colomba” che è poi stata scelta come simbolo della compilation. Una colomba pacifica, ma dall’anima rock e dall’estetica… vagamente metallara.
Articolo tratto da Italian Factory Magazine
www.rocktargatoitalia.eu