E’ giunto ad Avellino nel pomeriggio odierno Amir Naderi, il maestro del cinema iraniano che domenica 4 dicembre riceverà il Premio Camillo Marino alla carriera.
Il regista, che questo pomeriggio assisterà alla proiezione della sua opera Marathon al cinema Partenio di Avellino nella retrospettiva a lui dedicata, incontrerà domani mattina la stampa alle ore 11.30 presso il Godot Art Bistrot di via Mazas.
Cinema ma non solo. L’edizione 2016 del Laceno d’oro allunga il suo sguardo sul territorio irpino, suggestiva “stanza della visione”, dove rivive il prodigio della magia filmica tra località reali ed esperienze multiformi.
Un viaggio che va oltre lo schermo, un invito a scoprire le bellezze di territori che hanno tanto da raccontare.
A cominciare da quello di Montoro che domani, sabato 3 dicembre, a partire dalle ore 10 presso gli spazi del Palazzo dell’Annunziata, sarà protagonista della mostra “Da Montoro a Cinecittà. Lionello De Felice nel cinema italiano” dedicata al cineasta che tra gli anni Quaranta e Sessanta fu regista di film di successo (Cento anni d’amore, I tre ladri, Costantino il Grandee altri), aiuto regista di Alessandro Blasetti e Renè Clair, sceneggiatore, ispettore di produzione.
La mostra, curata dal direttore di Quaderni di Cinemasud, Paolo Speranza, con elaborazione grafica di Rosy Ampollino, celebra il centenario della nascita di Lionello De Felice.
La prima proiezione della giornata è in programma alle 10.30 presso l’Auditorium del Liceo Imbriani di Avellino, con la pellicola “Dal ritorno” di Giovanni Cioni, che si intratterrà, al termine della visione, con gli studenti del liceo.
Nel pomeriggio, alle 16.00, al cinema Partenio di Avellino, ecco uno dei capolavori di Pier Paolo Pasolini, “Il Vangelo secondo Matteo”, cui seguirà, alle 18.30 la proiezione di Research Refugees di Crisoph Eder.
A seguire è previsto l’incontro con l’autore e la professoressa Juliane Fuchs dell’Università Bauhaus di Weimar.
La serata del Laceno d’oro al cinema Partenio proseguirà, alle 20.30, con la proiezione di “Dal ritorno” di Giovanni Cioni, che sarà presente in sala, e dal film di Carmine Amoroso, “Porno e libertà”, alle 22.30.
I FILM
DAL RITORNO
sabato 3 dicembre
ore 10.30
liceo imbriani
ore 20.30
cinema partenio
avellino
Genere: documentario
Titolo originale: Dal ritorno
Paese/Anno: Italia | 2015
Regia: Giovanni Cioni
Fotografia: Duccio Ricciardelli, Giovanni Cioni
Montaggio: Aline Hervé
Colonna sonora: Juan Carlos Tolosa
Produzione: Citrullo International, Cobra Films, Rai Cinema, Vosges télévision, Zeugma Films, Zivago Media
Durata:92′
Presentato al pubblico a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, il film di Cioni mette in scena un’intensa conversazione fra due generazioni, che accompagnandoci tra le immagini del presente e del passato ricostruisce un trauma incancellabile della nostra storia. ‘Dal Ritorno’ è stato presentato in anteprima internazionale al festival parigino Cinéma du Réel nel marzo del 2015.
IL VANGELO SECONDO MATTEO
sabato 3 dicembre
ore 16.00
cinema partenio
avellino
Genere: Religioso
Regia: Pier Paolo Pasolini
Soggetto e sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini
Cast: Enrique Irazoqui, Margherita Caruso, Susanna Pasolini, Marcello Morante, Mario Socrate.
Fotografia: Tonino Delli Colli
Montaggio: Nino Baragli
Durata:142 min
Riproposizione fedele al Vangelo di Matteo della vita di Gesù Cristo (con solo qualche lievissima inversione temporale), dall’annunciazione a Maria della nascita del figlio di Dio, al matrimonio con Giuseppe e la fuga in Egitto per sfuggire ad Erode ed alla strage degli innocenti. Divenuto adulto Gesù affronta le prove nel deserto, e dopo quaranta giorni di tentazioni, prosegue per la Palestina, in compagnia degli Apostoli a predicare il suo verbo, compiendo miracoli. Processato da Ponzio Pilato, viene condannato alla crocifissione e la resurrezione conclude la sua vita terrena.
RESEARCH REFUGEES
sabato 3 dicembre
ore 18.30
cinema partenio
avellino
Regia: Valérie Anex, Sophia Bösch, Christoph Eder, Jonas Eisenschmidt, Baturay Ertas, Therese Koppe, Laura Laabs, Sophie Linnenbaum, Duc Ngo Ngoc, Thaïs Odermatt, Felix Pauschinger, Natalia Sinelnikova, Tobias Wilhelm
Durata: 98′
Origine: Germania, 2015
Produzione: Tahir Agaoglu, Sophia Bösch, Christoph Eder, Jonas Eisenschmidt, Florian Fettweis, Julia Joerin, Toprak Kaya, Egehan Köksal, Laura Laabs, Sophie Linnenbaum, Mizgin Müjde Arslan, Thaïs Odermatt, Felix Pauschinger, Natalia Sinelnikova, Tobias Wilhelm
Montaggio: Valérie Anex, Christoph Eder, Jonas Eisenschmidt, Emma Gräf, Andrea Herda-Muñoz, Friederike Hohmuth, Therese Koppe, Lena Köhler, Thaïs Odermatt, Felix Pauschinger, Laura Sabogal Espinel, Tobias Wilhelm, Martin Wunschick
PORNO E LIBERTA’
sabato 3 dicembre
ore 22.30
cinema partenio
avellino
Regia: Carmine Amoroso
Durata: 78′
Origine: Italia, 2016
Soggetto e sceneggiatura: Carmine Amoroso
Interpreti: Riccardo Schicchi, Lasse Braun, Giuliana Gamba, Antonio Veneziani, Francesco Coniglio, Judith Malina, Lidia Ravera, Marco Giusti, Ilona Staller
Fotografia: Paolo Ferrari
Montaggio: Luca Manes, Fabio Nunziata
Musiche: Fabrizio Fornaci
Produzione: Patrizia Zoratti, Carmine Amoroso, Paolo Ferrari
Amoroso, già autore dell’interessante Cover boy-L’ultima rivoluzione, indaga con il mezzo dell’inchiesta – attraverso testimonianze attuali e materiali del tempo – quanto il costume nazionale, e in particolare l’emancipazione sessuale, sia frutto dell’esplosione della pornografia avvenuta tra gli anni settanta e ottanta. Diretti responsabili e pionieri dell’epoca, come Lasse Braun e Riccardo Schicchi, sfidano la morale tricolore, bigotta ambo le parti, per introdurre sul suolo italico le pubblicazioni e le pellicole che liberamente circolavano oltre frontiera. E se qualche pretesto più “nobile” va trovato, sicuramente fu la portata autenticamente trasgressiva, sovversiva, politica, che il porno rappresentò per il comune (e ipocrita) senso del pudore. Prima che il porno divenisse sistema inglobato e digerito dalla cultura di massa, che perdesse, insomma, la sua verve rivoluzionaria (quando ancora si guardava con la coda dell’occhio cartelloni dai titoli audaci tappezzati di pecette). Prima che il videotape sostituisse la pellicola per dare l’illusione a improbabili performer casalinghi di avere anche loro i cinque minuti di popolarità (mascherata). Prima che il senso del proibito svanisse grazie a un semplice link.