Dal 30 Marzo al 15 Aprile, con Maria Teresa, responsabile amministrativa, abbiamo fatto un viaggio interessante e denso, anche se molto veloce e faticoso, in Kenya, Tanzania e Zambia, dove da quindici anni è attiva la ong LAfrica Chiama. Non è affatto facile descrivere in poche righe le forti emozioni, i tanti incontri con bambini, donne, uomini, i loro problemi, i loro disagi, le loro speranze e la grande voglia di riscatto e di giustizia.
Come capita a tanti nostri volontari nelle brevi esperienze di volontariato in Africa, anche noi, durante il nostro venticinquesimo viaggio, siamo stati colpiti ancora una volta soprattutto dalla grande resistenza alla fatica, alla sofferenza e dalla voglia di protagonismo, soprattutto delle donne e dei giovani.
In tutte le occasioni ci siamo adoperati per stimolare ed incoraggiare i piccoli segnali di autonomia e di cambiamento valorizzando le loro risorse umane e produttive. Tante sono state le ammirabili sorprese di queste terre, molto feconde di vitalità e di amore per la vita.
Certo, nei tre i Paesi visitati, in particolare nelle zone periferiche e prive di servizi essenziali, dove opera L’Africa Chiama, come Kanyama in Zambia, Ipogolo in Tanzania e Soweto in Kenya, ed anche in tutti quelli in via di sviluppo, restano senzaltro obiettivi ambiziosi quali leliminazione della povertà estrema, il miglioramento della salute e della istruzione, luguaglianza di genere e la riduzione delle gravi disuguaglianze.
Nel nostro itinerario siamo venuti a contatto con i nostri cooperanti (Stefania e Simone in Zambia, Umberto in Tanzania ed Angelo in Kenya), i nostri partners, le autorità locali, tra i quali gli ambasciatori dItalia e dEuropa, gli operatori locali (circa 60), ma abbiamo privilegiato la vicinanza, lascolto e lattenzione a tutti coloro che traggono beneficio, e sono circa 18.000, dai molteplici interventi umanitari de LAfrica Chiama nei settori della nutrizione, istruzione, salute, disabilità, microcredito e autosviluppo.
Tutto questo è reso possibile grazie a tutti coloro che in questi 15 anni ci hanno dato fiducia e sostegno. Senza laiuto di tanti amici di Fano e d Italia quei piatti dei Centri nutrizionali sarebbero rimasti drammaticamente vuoti e molti bambini e ragazzi avrebbero avuto uninfanzia negata, senza scuola, senza cure mediche di base, senza futuro e abbandonati a se stessi.
In questi anni ogni volta che un bambino malnutrito, un minore disabile, una futura mamma sieropositiva, un orfano dellaids, un ragazzo di strada ed un anziano solo ha avuto bisogno di noi e del nostro supporto non ci siamo voltati dallaltra parte per non vedere, ma abbiamo trovato in tanti dei nostri amici un cuore grande, sensibile e generoso per dare una mano e donare una speranza di futuro. Abbiamo scoperto ancora una volta che tutti i bambini sono sorridenti quando possono mangiare e quando possono andare a scuola e giocare.
I poveri, donne e uomini, che abbiamo incontrato e conosciuto in varie occasioni mangiano poco e faticano tanto, ma, anche se stanchi, hanno sempre un sorriso per chi li saluta. Non si capisce come facciano a stare in piedi o peggio a fare tanti chilometri di strada, mangiando tutti i giorni solo polenta e verdure. Abbiamo talvolta provato sconcerto, vergogna e incredulità. Grazie, fratelli e sorelle dAfrica, ci ricorderemo di voi e dei vostri diritti e non vi abbondeneremo.
Italo Nannini e Maria Teresa Fossati
Presidente e segretaria della onlus fanese L’Africa Chiama