L’Associazione ‘Irpinia mia’ che ha sede a Trevico e che opera da diversi anni per la promozione e la valorizzazione della storia e delle tradizioni del territorio irpino, ha organizzato per l’anno scolastico 2015-2016 un ciclo di laboratori destinati ai ragazzi delle elementari e delle Scuole Superiori di I grado sul tema dei vecchi mestieri.
Il progetto ha preso spunto dalla pubblicazione di un libro intitolato ‘Mestieri domani’ di Mariangela Cioria, attuale Presidente dell’Associazione, la quale, attraverso un lungo e paziente lavoro di ricerca, ha raccolto numerose notizie sui mestieri praticati in Irpinia nel passato ed è riuscita a tracciare un ampio e suggestivo panorama delle vecchie attività artigianali, accompagnato da un ricco corredo fotografico.
La presentazione del libro, che si è svolta a Trevico nell’agosto 2015, è stata affiancata da una mostra di vecchi attrezzi artigianali, allestita all’interno del Centro Culturale Giuseppe Scola e dalla presenza di vecchi artigiani che davano dimostrazione del loro lavoro lungo le strade del paese.
Il progetto scolastico intitolato ‘La memoria degli antichi mestieri’, ha inteso introdurre tra i ragazzi giovani la conoscenza delle attività artigianali del passato dando loro una dimostrazione pratica delle diverse lavorazioni.
Inizialmente il progetto è stato proposto al preside del Circolo Didattico di Vallata, prof. Sabato Centrella che ha accolto con entusiasmo l’idea. Con lo stesso entusiasmo ha aderito all’iniziativa anche il prof. Michele d’Ambrosio, che dopo non molto è subentrato al suo posto. Tutte le scuole hanno ricevuto dall’associazione in omaggio il libro e il dvd “mestieri domani”, invece i sette artigiani hanno offerto volontariamente il loro lavoro e la loro esperienza di vita.
La referente del progetto è stata l’insegnante Amalia Cipriano. I laboratori sono stati allestiti nelle scuole di Trevico, Vallata, Vallesaccarda e Scampitella.
I mestieri presentati ai ragazzi sono stati quello del cestaio, grazie a Moccia Gerardo e Del Dono Gerardo, il fiscellaio con Vittoria Maria e Puopolo Michelina, la sarta ricamatrice con Moriello Rosaria, la magliaia con Palma Giuseppina e inoltre, l’arte del riciclo ad opera di Pasanen Anya Ritta. Ogni ragazzo si è cimentato nel mestiere per il quale ha espresso la sua preferenza, sotto la guida degli artigiani che hanno insegnato loro i rudimenti della loro tecnica, seguiti con curiosità ed attenzione. I ragazzi hanno lavorato con impegno e, con entusiasmo, hanno realizzato i loro piccoli manufatti.
E’ stato certamente molto positivo l’impatto educativo del progetto. Nell’era della tecnologia, della digitalizzazione e del consumismo gli studenti hanno imparato che è possibile evitare gli sprechi e riutilizzare, che è possibile realizzare oggetti di uso con materiali che si trovano in natura, che la manualità è una grande risorsa. Al contatto diretto ed esclusivo con il computer che ti dà l’impressione di essere in compagnia ma che in realtà ti isola dal mondo circostante e che distrae i bambini perfino dal gioco, questi ragazzi hanno sostituito il lavoro manuale fatto in compagnia, hanno socializzato e durante il lavoro sono stati stimolati a riflettere, a ragionare, a valutare il risvolto positivo del lavoro artigianale che oggi è in totale declino ma che potrebbe rappresentare una alternativa interessante per i giovani in questo mercato del lavoro sempre più avaro.
Il ciclo dei laboratori scolastici si è concluso nei primi di aprile ma il progetto prevede una manifestazione conclusiva il 27 maggio quando, all’interno del Centro Culturale Giuseppe Scola a Trevico, sarà possibile visitare una mostra allestita con i manufatti artigianali realizzati dai ragazzi delle scuole che hanno aderito all’iniziativa.