E’ stato presentato l’altra sera nella sede del Comune di Vallesaccarda, il libro autobiografico “Io mi racconto” scritto dal Cavaliere al merito della Repubblica Italiana Antonio Pagliarulo. Una lunga testimonianza che racconta la storia dura e difficile di Antonio, originario di Trevico, che a soli 16 anni parte per la Svizzera, lascia la terra natia ed è costretto ad emigrare per guadagnarsi il pane, una storia che mostra come partendo da condizioni sfavorevoli e mostrando tanto impegno e dedizione, si possa ottenere stima e rispetto. Il libro edito da “Marketing d’autore” è stato presentato nella Casa della Cultura “Martin Luther King”. Tante le personalità del mondo politico e istituzionale locale che hanno partecipato alla presentazione del libro di Pagliarulo. All’incontro moderato dall’ing. Giuseppe Donatiello, hanno partecipato il vicesindaco di Vallesaccarda Euplio Pagliarulo, il sindaco del comune di Trevico Nicolino Rossi, il presidente della Comunità Montana Valle Ufita Carmine Famiglietti, la giornalista Donatella De Bartolomeis. Presente anche l’on. Giuseppe Gargani che si è complimentato con l’autore per questo importante lavoro autobiografico: «Antonio Pagliarulo fa un abile tuffo nel passato, la sua storia si muove sul filo di motivi autobiografici e al tempo stesso ripercorre la storia del nostro Paese, le condizioni degli emigranti italiani, la lotta per il miglioramento della propria condizione personale, la scelta di ritornare dopo tanti anni nuovamente nella sua terra natia fino alla nomina di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Pagliarulo per essere assunto dalla Fiat a Grottaminarda ha affrontato con schiena dritta e a testa alta il percorso di emigrazione, la sua non è stata una vita facile, ma è stato sempre dedito alla sua famiglia, al lavoro e alla comunità di Trevico. Il ritorno in patria infatti, è stato determinato dalla volontà di ritornare alla famiglia e di trovare un lavoro nella terra natia. L’idea di raccogliere le esperienze di una vita è davvero un grande regalo che Antonio Pagliarulo ha fatto non solo alla sua famiglia, ma a tutti noi e soprattutto alle giovani generazioni».