Il dottor, nonché maestro di karate Luciano Natalino, questa mattina ha rilasciato un intervista emozionante circa il cruciale e importante tema che attanaglia l’umanità, il problema della violenza fisica, ma anche morale sulle donne.
L’intervista ad un giornale locale irpino sul tema della violenza sulle donne è avvenuta questa mattina in concomitanza della ricorrenza della giornata dedicata alla violenza contro le donne.
Il maestro Luciano Natalino, attualmente insegna in due associazioni sportive dilettantistiche, la a.s.d. Raion, insieme al maestro Raffaele Gaita di Manocalzati e alla a.s.d. Bellessere di Volturara Irpina del presidente Luca Trotto.
Il maestro Luciano Natalino affrontando il delicato tema della violenza contro le donne, precisa che questa giornata è stata istituita dall’Onu non a caso il 25 novembre ma è il ricordo di un brutale assassinio avvenuto negli anni sessanta nella Republica Domicana dove tre sorelle furono torturate, massacrate e strangolate perché considerate rivoluzionarie e i loro corpi furono buttati in burrone dai loro assassini simulando un incidente.
Il motivo della violenza contro le donne può essere rintracciato nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne.
La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile. Per divellere comportamenti ingiustificati come la violenza sulle donne occorre agire sulla prevenzione, attraverso l’educazione dei giovani al rifiuto della violenza in genere.
Una proposta innovativa per fronteggiare il problema della violenza contro le donne consiste nell’inserimento delle arti marziali e quindi del karate nelle scuole, poiché tale inserimento produrrebbe un incremento di ragazze e ragazzi capaci di difendersi e la tendenziale riduzione di soggetti che con la violenza si trovino a sopraffare quelli più deboli, portando ad una riduzione generalizzata del fenomeno della violenza contro le donne.
Non si deve pensare alle arti marziali come arma per difendersi nel momento in cui si verifica un evento violento ma, al contrario, come potenziale difensivo di tutte le donne, in modo da demoralizzare l’uso della violenza. Così da deterrente contro gli eventuali aggressori, prima ancora del verificarsi della violenza.
Non c’è amore in quell’uomo che picchia la sua donna, precisa il maestro Luciano Natalino, amore e violenza sono tra loro incompatibili e non c’è amore tra quell’uomo che tenta di soggiogare e sopraffare la sua donna per essere amato e compreso.
Questo è un problema serio e va affrontato e non dimenticato affinché si possano evitare i sempre più frequenti eventi di femminicidio che ogni giorno si presentano in ogni parte del mondo.