Dopo l’incredibile successo de “L’Uomo dai Mille Volti” e “Ciak si gira” e lo straordinario tour internazionale “Comedy Majik Cho”, che ha mandato in visibilio il pubblico di Canada e Francia, il “ciuffo più famoso d’Italia” ritorna con i suoi amici nei teatri che più ama, quelli italiani, con uno straordinario e imprevedibile varietà magico di illusionismo contemporaneo applaudito da oltre 115 mila spettatori negli ultimi due anni.
Martedì 10 e mercoledì 11, alle ore 21:00, al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino arriva Arturo Brachetti con “Brachetti che sorpresa!”, il nuovo spettacolo del più grande trasformista al mondo, pronto ad entusiasmare il pubblico irpino con il meglio del quick change, quell’arte da lui stesso reinventata che lo ha reso celebre e acclamato ai quattro angoli del pianeta.
“Brachetti che sorpresa!” e il terzo appuntamento della nuova stagione del Teatro “Carlo Gesualdo”, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano.
Brachetti, catapultato in un grande videogame in cui incontra personaggi stravaganti tra cui il misterioso 328328 che, come un moderno Virgilio, lo accompagnerà nelle varie prove per passare dal livello 3 al livello 4, in un battito di ciglia (forse due) si trasformerà davanti agli occhi degli spettatori dal cappello alle scarpe, cambiando abito ma soprattutto anima per cercare di ritrovare
la sua valigia rossa perduta.
Artista a 360 gradi, Arturo è capace di passare dalla trasformazione ad altre performance che lasceranno il pubblico a bocca aperta: il fascino delle ombre cinesi, l’emozione del sand painting, il divertimento del fumetto western vivente e altro ancora.
Compagni di avventura i suoi eclettici e insoliti amici: Luca Bono, “l’enfant prodige della magia”, giovane talento dell’illusionismo internazionale; Luca&Tino, artisti esilaranti e stralunati, definiti dal prestigioso quotidiano francese Le Figaro i “Laurel e Hardy italiani”; Francesco Scimemi, illusionista comico tanto geniale quanto imprevedibile, Kevin Michael Moore, alias 328328, il Morpheus di Brachetti che sorpresa!
Due le novità tecniche assolute: il laser, manipolato e utilizzato durante la narrazione; e la scenografia realizzata con l’innovativa tecnica del video mapping, per la prima volta impiegata in Italia in uno spettacolo di varietà.
Tra “The Matrix” e i Pink Floyd, “Brachetti che sorpresa!”, per la regia di Davide Calabrese e la consulenza artistica di Leo Ortolani, prende spunto dall’immaginario collettivo per raccontare una storia che in fondo è quella di ognuno di noi. Filo conduttore è l’illusionismo, che Arturo interpreta in chiave contemporanea: un sorprendente viaggio nella fantasia in cui il grande artista, come un cicerone, condurrà il pubblico per mano.