La Sidigas Avellino continua il lavoro in vista della gara contro la Dinamo Sassari. La sesta giornata di campionato dei lupi si giocherà nel posticipo serale del lunedì. Il match sarà trasmesso in diretta televisiva da SkySport 2, palla alta alle ore 20.45. Contro Sassari, altro importante banco di prova per i biancoverdi che dovranno mettere in campo tutta la concentrazione e la solidità possibile. Nella consueta conferenza pre gara, coach Sacripanti presenta così il match contro i Campioni d’Italia: “Ci aspetta una partita difficile, contro una squadra che lo scorso anno ha vinto tutto ed ora ha cambiato qualcosa, ma ha mantenuto la propria idea di gioco e le proprie ambizioni. Per noi è un test stimolante ed impegnativo. Dopo la vittoria contro Trento, ora ci aspetta una conferma. Ci sono tre o quattro temi tattici che dobbiamo curare particolarmente. La squadra non sta né bene, né male: Pini resterà a riposo per il solito problema che stiamo gestendo, si è fermato Acker che non ha avuto nessun infortunio invasivo e che, quindi, sarà della gara. Da domani speriamo di fare due allenamenti completi, per poter arrivare alla nostra gara al meglio. Sassari è una squadra di massimo livello, per batterla abbiamo bisogno del contributo di tutti. Contro Trento ho sentito persone ed addetti ai lavori che parlavano di Cervi e del fatto che avesse giocato male domenica. Non era la sua gara. Con Sassari c’è un’idea precisa tecnico tattica: devo essere bravo a trasferirla concettualmente e concretamente alla squadra. Allenarsi non tutti insieme mi penalizza sotto questo aspetto. A prescindere da tutto, la squadra deve essere più consistente nell’arco dei 40’”. In chiusura di conferenza, l’ultima battuta del coach riguarda il cambio alla guida della Nazionale Italiana: “Pianigiani ha dimostrato di essere uno dei migliori allenatori italiani, uno dei più vincenti. La squadra ha avuto grande ardore, attributi e voglia di onorare la maglia Azzurra. Ora arriva un altro allenatore, non possiamo che dire che è quello più bravo di tutti. Per Messina parla la carriera, parlano i dati di fatto. Siamo un po’ tutti figli di Ettore, o, almeno, la mia generazione lo è. Le sue innovazioni sono sempre state il riferimento del nostro lavoro. Sia da allenatore che da tifoso spero che con Messina l’Italia arrivi alle Olimpiadi. Sarebbe una benzina per tutto il movimento. Bisognerebbe migliorare i settori giovanili ed avere la volontà di far debuttare i giovani”.