L’Androni Giocattoli-Sidermec ha presentato ricorso alla Commissione Disciplinare della UCI affinché le venga annullata la sospensione di 30 giorni dall’attività agonistica, in seguito alla positività di Davide Appollonio e Fabio Taborre.
La richiesta di annullamento si fonda sulle tante misure prese dalla squadra contro il doping che qui riassumiamo.
– All’inizio di ogni stagione sono stati organizzati seminari, diretti dall’Avvocato Giuseppe Napoleone, per informare ed educare i corridori contro i pericoli del doping.
– I concetti illustrati nei suddetti seminari sono stati periodicamente ribaditi ai corridori sia verbalmente dai Medici e Direttori Sportivi, sia per scritto dal Team Manager.
– E’ stato redatto un Regolamento Sanitario Interno – sottoscritto da tutti i componenti la squadra – che persegue quale obiettivo primario la salvaguardia della salute e del benessere psicofisico degli atleti e condanna il doping.
– Un’Appendice al suddetto Regolamento Sanitario Interno – sottoscritta da tutti i componenti la squadra davanti a un Notaio – introduce un’ingente penale in caso di coinvolgimento di atleti con il doping.
– E – svolta storica nella lotta al doping – tutti i componenti la squadra si sono schierati pubblicamente e hanno intrapreso azione giudiziaria contro i due colleghi risultati positivi.
– I risultati dei test del Passaporto Biologico cui vengono sottoposti i corridori della squadra e cui abbiamo accesso dopo aver ricevuto autorizzazione da tutti i corridori, non hanno mai presentato anomalie, se non nel caso di Appollonio, il cui report è però arrivato solo dopo che ci era stata notificata la positività al controllo del 14 giugno.
– I medici della squadra controllano i dati del Passaporto Biologico di ogni corridore con la massima attenzione. Infatti, due anni fa, senza alcun intervento da parte della UCI e mettendo da parte rilevanti interessi sportivi ed economici, abbiamo sospeso Francesco Reda che presentava valori anomali che avrebbero potuto nuocere alla sua salute. La nostra decisione fece scalpore in quanto il corridore, in quel momento, indossava la maglia di leader dell’UCI Europa Tour.
Siamo certi di aver condotto la lotta al doping con la massima diligenza, ma purtroppo è successo ciò che con tutte le nostre forze abbiamo cercato di evitare e due stupidi criminali – uso questo termine perché il doping è un reato – nei confronti dei quali è già stata avviata la procedura di costituzione in mora ci hanno causato un grave danno.
Pertanto abbiamo chiesto alla Commissione Disciplinare di annullare la sospensione in quanto sarebbe veramente ingiusto che oltre trenta persone dovessero pagare per l’azione sconsiderata e isolata di due corridori.
Gianni Savio
Team Manager D.S.