Consegnata nelle mani del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, on. Dario Franceschini, tutta la documentazione riguardante gli ultimi sviluppi della battaglia del Comitato Pro Archivio di Stato di Caserta per l’Archivio di Stato di Caserta. L’occasione è stata la sua breve visita a S.Tammaro, in provincia di Caserta, per la firma relativa all’Accordo di Valorizzazione del Real Sito di Carditello, organizzata il giorno lunedì 03 agosto 2015.
Nella lettera (la seconda indirizzata a Franceschini), che fa un resoconto storico – cronologico, basato sui documenti pubblici in possesso del Comitato, del tormentato percorso dell’Archivio casertano, con tempistiche, promesse, ispezioni, accessi, lavori parziali, proposte di trasferimenti e milioni e milioni di euro spesi invano, si chiedevano espressamente i motivi che impediscono il trasferimento definitivo dell’Archivio di Stato nella Reggia di Caserta, mentre ne è ammesso invece il trasferimento temporaneo, invitandolo inoltre formalmente a visitare de visu i luoghi, sia dell’Emiciclo sia soprattutto dell’Archivio.
L’Archivio di Caserta da oltre quarant’anni insiste in un appartamento per civile abitazione, con un fitto annuo di circa 200.000,00 €, con i depositi dei documenti storici, antichi e unici nel sottoscala del condominio, con i tubi delle colonne fecali condominiali esattamente sopra gli scaffali. Già è successo in passato l’impronunciabile. Nel 1995 è stata individuata una nuova sede, nell’Emiciclo sinistro del complesso della Reggia Vanvitelliana (Esedra Vanvitelliana, ex Caserma Pollio). Da allora ad oggi 2015, venti anni dopo, anche se è stato elaborato un progetto esecutivo e sono stati spesi, da un conto fatto dal Comitato, quasi 11.000.000,00 di euro di soldi pubblici, tutti coloro che vivono o vengono a Caserta possono vedere con i loro occhi in che pessimo stato di abbandono versa, da svariati anni, questo edificio vanvitelliano.
Il progetto per l’Emiciclo lato sx è stato ultimamente riproposto, con una spesa di oltre 16.000.000,00 di euro, ulteriori a quelli spesi fino ad ora, per effettuare lavori che si dichiarano espressamente come parziali. A tacere d’altro, ciò significa che se davvero non ci vorranno altri venti anni, la struttura realizzata sarà una sede parziale, inadeguata a nostro avviso per un Archivio per come è strutturata architettonicamente, e con altri soldi pubblici da spendere successivamente per concludere poi in un secondo momento i lavori.
Nelle more di questi lavori, la Direzione Generale Archivi (quindi il Ministero) propone gli ambienti della Reggia di Caserta come sede temporanea dell’Archivio, il Comitato propone di rendere invece definitivo questo trasferimento, rendendo finalmente una sede adeguata alla funzione di un Archivio di Stato e con un enorme risparmio di soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per valorizzare tanto altro nella città di Caserta.
A supporto dell’attività del Comitato hanno aderito tante personalità non solo casertane, tante associazioni ecclesiali e laiche, le delibere di Giunta dei Comuni di buona parte della provincia casertana (Baia e Latina, Calvi Risorta, Carinola, Casagiove, Casapulla, Caserta, Falciano del Massico, Macerata Campania, Marcianise, Mondragone, Pastorano, Piedimonte Matese, San Felice a Cancello, Sessa Aurunca, Trentola Ducenta) e l’importante aiuto in Parlamento, e non solo, del Movimento 5 Stelle. Ma continuano ad arrivare le adesioni e, dato l’interesse suscitato da questa giusta battaglia, chiediamo ancora un piccolo sforzo ai cittadini e soprattutto ai Comuni invitati ad aderire con delibera di Giunta, così da accrescere la base partecipativa e dimostrare che una cittadinanza consapevole, informata e partecipe riesce ad ottenere molti più risultati di quanto si possa credere.