Falso “Made in Italy” e “Made in Campania”

Lo sfregio all’economia della nostra regione e dell’Italia arriva dalla concorrenza sleale di chi mette sul mercato falsi “made in Italy”, colpendo duramente il patrimonio enogastronomico. Dallo sfruttamento di stereotipi alle maldestre rivisitazioni di antiche ricette, dalla ridicolizzazione di storici processi produttivi ai nomi storpiati, dalla banalizzazione delle denominazioni fino a piatti tricolore inventati di sana pianta. Per la prima volta ad Expo sono stati esposti oggi i più aberranti e offensivi sfregi ai piatti e prodotti alimentari Made in Italy scovati in tutti i continenti per denunciare pubblicamente l’oltraggio che si realizza a danno dell’identità e della reputazione nazionale in molti Paesi presenti all’Esposizione Universale.
Tra questi molti prodotti “Made in Campania“, dal provolone del monaco ai pomodori san marzano all’olio alla mozzarella. Il saccheggio allo straordinario patrimonio della Campania provoca danni incalcolabili alle nostre imprese.
La mostra è stata aperta questa mattina al Padiglione Coldiretti “No farmers no party” all’inizio del cardo sud all’Expo di Milano.
In contemporanea con la mostra si è tenuta stamattina l’Assemblea nazionale di Coldiretti, cui hanno partecipato il presidente di Coldiretti Campania Gennarino Masiello e il direttore Simone Ciampoli. L’Assemblea ha analizzato il primo bilancio di metà percorso dell’Expo, con un’importante analisi degli effetti economici ed occupazionali nel settore agroalimentare con la partecipazione di agricoltori provenienti dalle campagne di tutte le regioni italiane.
Ai lavori partecipa tra gli altri il Ministro delle Politiche Maurizio Martina con le conclusioni del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con un focus particolare sulle opportunità di lavoro estive per i giovani nei campi.