![infantino-1440x564_c](http://www.gazzettadellirpinia.it/wp-content/uploads/2015/07/infantino-1440x564_c-150x150.jpg)
Di ritorno dall’ Egitto e da Creta, Infantino, nel 1975, ripensa le comuni radici mediterranee e, sintetizzando le sue esperienze, crea un nuovo repertorio utilizzando il dialetto lucano, per la particolare sonorità linguistica, con un accompagnamento musicale fatto di accordi minimi sorretti da una potente base di percussioni. Tra i successi di Antonio Infantino con i suoi Tarantolati: “La Gatta Mammona”, eseguita poi, nel 1997, anche col gruppo “99 POSSE”, e la canzone “AVOLA”, da lui composta, che Infantino ha eseguito spessissimo nello spettacolo di DARIO FO “Ci ragiono e canto”. Nel 2003 Infantino è stato invitato a partecipare alla Biennale delle Arti di Venezia, con un Evento Speciale di collegamento tra Arti visive, Musica, Teatro e Danza: TARA’n’TRANCE. Di Infantino, Fernanda Pivano, storica firma del Corriere della Sera, scrive: “Un personaggio che incarna in senso letterale alcune tra le cose migliori della cultura e dello spettacolo di questi ultimi quarant’anni”.
Montemarano, dunque, diventerà capitale della musica etnica. Le tre serate saranno all’insegna della contaminazione musicale: danze sufi, musiche kenyane, melodie tunisine, che si ibridano con le millenarie note della tarantella, dando vita ad un ricamo straordinario di sonorità e passione. Durante il giorno saranno organizzati stage di danza aperti a tutti, mentre i pomeriggi saranno all’insegna di dibattiti su temi che vanno dall’integrazione all’ambiente. Il 6 agosto si discuterà di emigrazione ricordando la figura dei briganti col contributo del grande poeta Donato Ansante, il 7 toccherà a Virginiano Spiniello e la sua Rivolta della Pecore vestire i panni di mattatore parlando di ambiente e inquinamento, la giornata conclusiva dell’ 8 dedicata al delicato tema dell’ immigrazione, grazie al contributo dei ragazzi del centro immigrati di S. Angelo dei Lombardi.”