AVELLINO – Scrittore, regista, drammaturgo e attore. Una voce inconfondibile nel panorama teatrale italiano. Narratore caustico della storia del “Bel Paese”, amato dagli studenti, temuto dai potenti, per le sue parole cariche di significati.
Martedì 14 aprile alle ore 21, al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino arriva Ascanio Celestini, maestro della parola e dell’affabulazione, con i suoi “Discorsi alla Nazione”.
“Discorsi alla Nazione – uno spettacolo presidenziale”, pièce di grande successo di pubblico e di critica, scritta e diretta da Ascanio Celestini, è il quinto ed ultimo appuntamento con il cartellone “Teatro Civile”, fortunata rassegna dedicata al teatro di narrazione e ai grandi maestri della parola, organizzata dal Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino presieduto da Luca Cipriano e con la collaborazione del Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.
«Lasciate che vi chiami cittadini anche se tutti sappiamo che siete sudditi, ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione». Le parole sono quelle di un aspirante tiranno che esorta i cittadini ad eleggerlo “democraticamente”. Chiuso nel suo palazzo non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio.
«Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla – spiega Celestini – Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico».
Lo sfondo è quello di una nazione immaginaria sprofondata in una guerra civile su cui si abbatte una pioggia senza fine e, più nello specifico, di un condominio abitato da persone sprofondate in iperboliche solitudini, che hanno più a che vedere con la disgregazione sociale che con una condizione esclusivamente intima.
Con «Discorsi alla nazione» Ascanio Celestini si smarca dalla sua classica cifra affabulatoria per costruire uno spettacolo dal respiro differente rispetto ai suoi precedenti lavori, che è in grado di materializzare pezzo dopo pezzo una sorta di futuro prossimo che somiglia al nostro nonostante alcune “interferenze” di carattere surreale.
I biglietti per assistere allo spettacolo “Discorsi alla Nazione” di Ascanio Celestini sono ancora disponibili presso i botteghini di piazza Castello, aperti al pubblico dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.