Il Vinitaly di Verona compie 49 anni e festeggia con una affluenza da capogiro, con i migliori e interessati auspici del ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina e con l’antagonismo tutto locale tra il presidente Luca Zaia e il sindaco Flavio Tosi.
In questa straordinaria kermesse che celebra “il nettare del made in Italy” fino a mercoledì 25, anche il “vino made in Campania” fa registrare numeri da capogiro all’insegna di una qualità sempre più apprezzata in ambito internazionale, con le sue 150 aziende presenti, di cui ben 71 provenienti dall’Irpinia che per il secondo anno consecutivo corre da sola convintamente e con risultati tangibili e rassicuranti. Le cantine irpine, forti delle tre docg Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, consolidano una leadership regionale non solo grazie ai pregiati vini delle aziende più blasonate ma anche per la costanza e la qualità proposte da produttori di vini di nicchia, tra essi due bianchi, due garanzie come il Greco di Tufo di Benito Ferrara e il Fiano di Avellino de I Favati. E poi le interessanti novità presenti quest’anno, una su tutte il Don Fà di Fabio de Beaumont da Castelvetere sul Calore, un vino esclusivo ad alta gradazione tratto da uve rosse autoctone e aromatizzato con foglie di amarena.
Nel padiglione Campania, invece, in evidenza principalmente i vini rossi a partire dal sannita Aglianico del Taburno docg per approdare agli intensi e profumati rossi del Cilento, territorio sempre più in ascesa per l’offerta di alta qualità frutto di una scrupolosa vinificazione da parte di molte cantine. Due vini meritano una sottolineatura: il pregiato Proclamo Cilento Aglianico dopo Riserva di Raffaele Marino di Agropoli, l’esordiente e deciso Agriddi Aglianico igp Campania di Albamarina in Palinuro.
Ma Vinitaly è anche Sol Salone degli oli extravergine di oliva, una vetrina che non ha deluso le attese nonostante per i produttori l’annata sia stata davvero sfavorevole. E’ stata presentata l’importante Guida Oli d’Italia del Gambero Rosso – quarta edizione – con una nutrita presenza di rinomati frantoi campani rappresentativi di più province, tra i quali citiamo Fam di Venticano, Montuori di Villamaina, San Comaio di Zungoli, Madonna dell’Olivo di Serre, Pietrabianca di Casalvelino, Ambrosio di Salento, Sole di Cajani di Caggiano, Badevisco di Sessa Aurunca.