Di fronte agli attentati, ai massacri e alle brutalità che stanno tracciando una scia di sangue dalla Francia alla Danimarca e all’Ucraina e dalla Siria alla Libia e al Nord della Nigeria (Boko Haram), il Comitato Caserta Città di Pace ribadisce il suo fermo rifiuto della cultura della violenza e della morte.
Ancora una volta denunciamo il proliferare della produzione delle armi, il loro commercio illegale e quanti lucrano sulle guerre, diventando così “imprenditori di morte” (Papa Francesco).
La reazione agli ultimi terribili eventi deve essere coerente con i principi della pace e della fratellanza e perciò chiediamo che si intensifichino i processi diplomatici per far cessare le stragi mentre accompagniamo gli operatori di pace con la forza della preghiera.
Con la “Tavola della Pace” anche noi come Comitato “Caserta Città di Pace” sia sempre più convinti che queste ultime tragedie ci dicono, per l’ennesima volta, che non possiamo più:
permetterci di chiudere gli occhi sulle tante, troppe guerre e crisi che infiammano il mondo;
continuare ad arrivare tardi sui problemi che ci stanno davanti e lasciare tutto nelle mani dei responsabili di tanta negligenza politica;
ripetere sempre gli stessi errori delegando agli eserciti e ai bombardamenti la soluzione dei problemi che la politica non ha saputo (o voluto) risolvere;
gestire i problemi della sicurezza con le logiche e gli strumenti arcaici che anche in questi anni di crisi distruggono decine di miliardi di euro dei nostri bilanci;
difendere i nostri valori e interessi in un mondo così complesso e veloce senza dotarci di una visione politica, risorse finanziarie, personale qualificato e strutture adeguate;
trattare l’Onu come un “quadro” o una “cornice” da invocare un giorno e ignorare l’altro senza mai metterla nelle condizioni di agire come dovrebbe;
invocare l’Europa e non avere un progetto per costruirne una migliore;
trattare il Mediterraneo come il confine meridionale dell’Europa e poi pretendere che gli altri non facciano altrettanto;
avere un sistema d’informazione che ci acceca e non ci aiuta a capire;
tollerare chi strumentalizza politicamente i drammi, l’insicurezza e le paure di tante persone fomentando odio, disprezzo e divisioni.
A tal fine il 21 febbraio 2015, alle ore 19.00, nella Cappella del Seminario di Caserta avrà luogo una veglia di preghiera per la pace con la partecipazione di cittadini italiani e membri delle comunità polacca, ucraina, senegalese, filippina e un gruppo di studiosi di lingua e cultura arabo – islamica.
Si vuole dimostrare che se i credenti di fedi diverse (cattolica, ortodossa, islamica) possono pregare insieme, si può anche vivere insieme in un modo di amore e di pace che dobbiamo creare insieme.
La Pace è per tutti e, pertanto, tutti sono invitati ad unirsi in preghiera per costruirla.