Avellino – Nel settantesimo anniversario dalla liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa, il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano, celebra la Giornata della Memoria dedicata al ricordo delle vittime della Shoah e delle migliaia di Sinti e Rom sterminati nei campi di concentramento nazisti.
Martedì 27 gennaio alle ore 21 il Teatro comunale di Avellino ospita Carlo Giuffré nella trasposizione teatrale di un grande classico del nostro tempo: “La Lista di Schindler”, diretto da Francesco Giuffré che, insieme ad Ivan Russo ha curato anche la drammaturgia, per le musiche di Gianluca Attanasio e i costumi di Sabrina Chiocchio.
“La Lista di Schindler” è il terzo appuntamento della rassegna “Teatro Civile”, il cartellone dedicato al grande teatro di narrazione e di affabulazione. Uno spettacolo di grande trasporto che verrà portato in scena martedì 27 gennaio, nel corso della Giornata internazionale della Memoria, alle ore 10:30 per tutti gli alunni delle Scuole medie e superiori della provincia di Avellino, e alle 21:00 per il consueto spettacolo serale, per rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto e per non dimenticare le atrocità naziste perpetrate durante la Seconda Guerra Mondiale.
«Il Teatro “Carlo Gesualdo” dimostra di essere sempre più sensibile ai temi strettamente legati all’attualità e all’impegno civile – spiega il presidente dell’Istituzione Teatro comunale Luca Cipriano – Per questa ragione abbiamo pensato di celebrare la Giornata della Memoria nel ricordo delle vittime delle atrocità naziste con uno spettacolo emblematico dal grande impatto emotivo come “La Lista di Schindler” portato in scena da un maestro del teatro italiano come Carlo Giuffré. Quello di martedì al “Gesualdo” sarà un momento di grande riflessione all’insegna di quel Teatro civile e di narrazione che da diverse stagioni compone il variegato cartellone della nostra stagione teatrale».
Oskar Schindler è semplicemente un uomo. Un uomo che ha vissuto e agito in uno dei periodi più assurdi e folli della storia, quello della dittatura e dell’ideologia nazista. Non ha compiuto un’impresa strepitosa, o inventato chissà quale meraviglia, ha semplicemente agito secondo la propria coscienza, mettendo in salvo la vita di 1200 persone tra uomini e donne, e questo fa di lui un eroe.
“Chi salva la vita di un solo uomo salva tutto il mondo” è la frase detta ad Oskar da Itzhak Stern, suo contabile, attorno alla quale ruota tutto lo spettacolo magistralmente interpretato da Carlo Giuffré, uno dei grandi maestri del teatro italiano, che darà voce e volto alla storia di Oskar Schindler ripercorrendo e ricostruendo quegli anni, in cui migliaia di ebrei polacchi furono rastrellati e portati nei campi di concentramento, mentre a Varsavia fu eretto il più grande ghetto d’Europa.
«Portare a teatro la sua storia è un’esigenza del racconto. Raccontare una storia che ricordi un periodo buio ma che possa dare testimonianza della speranza che l’uomo ha la capacità di ribellarsi alle mostruosità compiute dai suoi simili – spiega Francesco Giuffré – Storie ordinarie di uomini e donne che si intrecciano con la straordinaria storia di un uomo, che li salvò dalla follia di una ideologia. Una salvezza testimoniata dal ricordo e dall’esistenza oggi di uomini e donne, figli e figlie, che non sarebbero vivi senza la caparbietà di Oskar Schindler».