teatro: gli allievi del triennio di danza al carcere borbonico per “l’altro natale”

Un “Rito urbano in forma di processione” per “L’altro Natale” al Carcere borbonico di Avellino, con gli allievi del Corso di Laurea triennale in Discipline Coreutiche Tecnico Compositive – Scuola di Coreografia dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, attivato presso il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino.
 
“Rito urbano in forma di Processione” è una performance itinerante, realizzata da Adriana Borriello, responsabile del “Progetto Danza” del Teatro comunale di Avellino per i danzatori-studenti del triennio avellinese dell’Accademia Nazionale di Danza, nato dalla sinergia tra il Teatro Gesualdo e l’Accademia stessa.
 
Le tre performance di “Rito urbano in forma di Processione”, in programma mercoledì 17 alle ore 18 e giovedì 18 dicembre alle ore 18 e alle 19 rappresentano un unico viaggio reale e simbolico in bilico tra memoria e contemporaneità.

All’interno della manifestazione promossa dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Avellino e Salerno “L’altro Natale”, mercoledì 17 (ore 18.00) e giovedì 18 dicembre (ore 18 e alle 19.00) il pubblico sarà condotto attraverso i suggestivi spazi del Carcere borbonico di Avellino
 
«Nelle stazioni o “Stanze” del nostro viaggio, i giovani danzatori rivelano la loro natura, l’umana natura, in un gioco sottile tra il sé e l’altro, tra il qui e l’altrove, tra l’umano e il divino, laddove antiche reminiscenze di riti popolari emergono come engrammi in un sentire del corpo tutto attuale – spiega Adriana Borriello – Nella magia dello stare insieme l’attore e il testimone condividono la densità stratificata dell’esserci, qui ed ora, sempre in bilico tra passato e futuro».
 
Il progetto nasce come naturale sviluppo del già lungo percorso di ricerca coreografico-poetica sul corpo antropologico realizzato da Adriana Borriello attraverso diversi spettacoli dedicati a Riti e Miti del Sud Italia e si ispira alla cultura di tradizione popolare, in particolare a quella del Meridione d’Italia, nella sua relazione col mondo colto.
 
Questa volta l’oggetto performativo in forma di processione diventa un rito contemporaneo radicato nella memoria storica e mitica delle nostre terre. La musica spazierà tra il colto e il popolare, l’acustica e l’elettronica, l’antico e il moderno, creando un universo sonoro organico e potente.
 
L’ingresso per assistere alla performance “Rito urbano in forma di Processione” è gratuito.

Per maggiori informazioni telefonare al numero 0825.771620