Il 31 ottobre 1984, a Roma, si spegneva Eduardo De Filippo, probabilmente il più grande drammaturgo del ‘900. A 30 anni dalla sua scomparsa, il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano lo ricorda con una delle sue commedie più esilaranti che sarà portata in scena dal figlio Luca.
Sabato 22 alle ore 21, ed in replica domenica 23 novembre alle ore 18.30, il Teatro comunale irpino rende omaggio ad una delle personalità più importanti del XX secolo, ospitando il “Sogno di una notte di mezza sbornia”, che aprirà il cartellone di “ReD – Risate e Divertimento”, rassegna dedicata al teatro brillante, alla commedia napoletana, messo in campo dal “Gesualdo” da novembre ad aprile.
Il “Sogno di una notte di mezza sbornia”, adattamento giovanile di un fortunato copione di Athos Setti “La fortuna si diverte” del 1933, sarà portato in scena, per la regia di Armando Pugliese e le musiche di Nicola Piovani, dalla Compagnia di Teatro di Luca De Filippo che, dopo il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo del primo dopoguerra, propone un nuovo progetto, questa volta specificatamente tematico, sui testi di Eduardo, in un percorso che porterà successivamente all’allestimento di “Non ti pago”.
“Sogno di una notte di mezza sbornia”, scritta da Eduardo nel 1936, ne è il prologo naturale: si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di una umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente.
Utilizzando uno stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive.
Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’è la storia di Pasquale Grifone, un povero facchino a cui piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani. Cornice della commedia è il popolare gioco del Lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Nello sviluppo della commedia è inoltre presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarietà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia.
E poi, soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si consuma mai, fra gioco dell’esistenza e gioco della scena. Ancora una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci propone un’occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo.
I biglietti per assistere allo spettacolo di Luca De Filippo sono ancora disponibili presso i botteghini di piazza Castello, aperti al pubblico dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Per maggiori informazioni telefonare al numero 0825771620