Teatro Gesualdo: domani si inaugura con la lirica del San Carlo

AVELLINO – Un evento straordinario. Il ritorno della grande lirica ad Avellino. Sul palcoscenico del “Gesualdo” saliranno cento orchestrali del Teatro San Carlo di Napoli. Con un allestimento scenico di grande impatto, firmato dalla Fondazione Arena di Verona.
Sabato 25 alle ore 21 e domenica 26 alle ore 18.30, al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, torna la grande lirica con “L’elisir d’amore”, melodramma giocoso in due atti composto dal grande Gaetano Donizetti che inaugurerà ufficialmente la XIII stagione del Teatro comunale irpino, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano.
«Siamo contenti e orgogliosi di continuare il nostro percorso di crescita che ci consente di conquistare sempre maggior autorevolezza sulla scena internazionale grazie al prezioso contributo del Teatro di San Carlo di Napoli e del soprintendente Rosanna Purchia – spiega il presidente dell’Istituzione Teatro Comunale Luca Cipriano – Con “L’elisir d’amore” di Donizetti, secondo atto della sinergia con uno dei teatri lirici più conosciuti e apprezzati al mondo, il “Carlo Gesualdo” si fregerà di un nuovo appuntamento con la grande lirica che di sicuro contribuirà a rendere sempre più credibile, unica ed importante la proposta culturale del teatro avellinese. La XIII stagione del teatro comunale irpino, organizzata in sinergia con il Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo, pertanto, dopo le tre serate “sold out” con Massimo Ranieri, con la grande lirica, la prosa di qualità e il balletto internazionale, saprà di sicuro intercettare le esigenze, le emozioni e le aspettative di un pubblico trasversale che cresce di anno in anno».
«Questa collaborazione che riporta al Teatro “Carlo Gesualdo” la grande lirica assente da molti anni, e dopo il felice avvio con il Requiem di Verdi l’anno scorso, è la dimostrazione della ferma volontà di dare concreto seguito e continuità artistica al protocollo firmato dal presidente Luca Cipriano con il San Carlo che sta avendo proficua attuazione nonostante i tempi di crisi generale che spesso mettono in seria difficoltà iniziative di questo tipo su tutto il territorio nazionale – spiega il soprintendente del San Carlo Rosanna Purchia – Con “L’elisir d’amore”, opera di sempre sicuro impatto, abbiamo inteso connotare la collaborazione nel segno di una produzione rappresentativa dei valori di presenza e radicamento sul territorio che gli amministratori di una Fondazione lirica debbono portare avanti non solo per dovere istituzionale ma soprattutto per amore verso la propria terra. E poi c’è il dato relativo al messaggio che l’opera trasmette nella storia del melodramma: in “L’elisir d’amore”, il riconoscimento dei valori di onestà e costanza di Nemorino da parte di Adina è il nuovo “fattore umano” di risoluzione del dramma introdotto da Donizetti, in grado di scardinare la logica fino ad allora propria dell’opera comica che affidava la risoluzione del conflitto all’inganno o alla combinazione fortuita degli eventi. E questo ne fa un’opera dal messaggio morale moderno quanto diretto. Come moderno, diretto, efficiente ed essenziale vuole essere il nostro ruolo di operatori culturali sul territorio – conclude Purchia – Un ruolo che vogliamo ricoprire nello spirito di una collaborazione sempre costruttiva, aprendoci con disponibilità alle più qualificate realtà di produzione culturale per portare la grande musica ovunque ci siano operatori determinati e concreti nonché pubblici desiderosi di apprezzare il meraviglioso lavoro dei nostri artisti».
«L’inaugurazione della stagione con il capolavoro di Gaetano Donizetti conferma il nostro impegno a divulgare il mondo musicale della lirica, riconoscendole l’importanza che ha per la cultura, e premia inoltre la collaborazione con il Teatro San Carlo, prestigiosissima istituzione napoletana dagli echi antichi di primissima qualità, che offre al pubblico avellinese ancora una volta un’occasione unica – sottolinea Alfredo Balsamo direttore del Teatro Pubblico Campano – Con l’intento di laicizzare, valorizzare e promuovere nella nostra regione la tradizione lirica italiana mediante il decentramento delle opere prodotte dal Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro Pubblico Campano in sinergia con l’Istituzione “Carlo Gesualdo” propone un progetto di promozione e diffusione dell’opera lirica, i cui fruitori sono da tempo inesorabilmente in ribasso, un futuro ricambio di utenza. Gli obbiettivi specifici del progetto sono rendere agevole e accessibile la fruizione della lirica ad una comunità che, oltre alla città di Avellino e provincia, possa coinvolgere anche le aree limitrofe, offrire ai giovani nuove opportunità di formazione attraverso incontri e seminari con musicisti e docenti del Conservatorio “Domenica Cimarosa” di Avellino e soprattutto promuovere la formazione di un nuovo pubblico teatrale. Per noi presentare nella moderna cornice del Teatro “Carlo Gesualdo” questo evento, rappresenta una scommessa vinta»
La rocambolesca storia d’amore tra la bella fittavola Adina e il povero contadino Nemorino, il ricorso ad una pozione magica venduta dal ciarlatano Dulcamara per fare innamorare la giovane e l’arroganza del sergente Belcore che si frappone tra i due, saranno gli ingredienti che si mescoleranno tra di loro nei due atti del melodramma giocoso, realizzato in soli quattordici giorni dal compositore bergamasco nel 1832.
“L’elisir d’amore” avrà l’allestimento della Fondazione Arena di Verona, mentre il Coro e l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli saranno diretti da Maurizio Agostini per la regia di Riccardo Canessa e i costumi saranno di Artemio Cabassi.
Il ruolo della bella Adina, ricca e capricciosa fittavola, sarà interpretato dal Soprano Grazia D’Oronzio, mentre il Tenore Leonardo Cortellazzi vestirà i panni del giovane coltivatore Nemorino. Il sergente Belcore, invece, sarà portato in scena dal Baritono Mario Cassi, mentre il medico ambulante Dulcamara sarà il Basso buffo Filippo  Morace. A completare il cast il Soprano Marilena Laurenza, che porterà sul palco del “Gesualdo” la villanella Giannetta.