MILANO – “Non potevamo non sostenere con un patrocinio un’iniziativa di tale valenza sociale e culturale che nasce dal volontariato ed approda in una sede di tale prestigio quale il Castello Sforzesco di Milano, alla luce del fatto poi, che due dei promotori sono eclanesi. Il successo che stanno ottenendo ci riempie di orgoglio poiché mostra un sud attivo e culturalmente vivace”. Così l’Assessore Raffaella Rita D’Ambrosio nel congratularsi, a nome del Sindaco e dell’intera Amministrazione, con il Collettivo D:N:A ed in particolare con Annibale Sepe, Federico Iadarola, Simona Spinazzola e Luca Lombardi, per il successo che sta ottenendo la mostra fotografica “L’ora di luce”, progetto realizzato quale attività di volontariato con i detenuti del carcere di Ariano Irpino e che sta partecipando all’esposizione collettiva sulla Legalità presso il Castello Sforzesco di Milano nell’ambito dell’iniziativa “Infiltrazioni di Legalità”, promossa da Fondazione “Con il Sud” e realizzata dall’associazione culturale La Fucina.
Gli scatti realizzati da alcuni detenuti, grazie alla disponibilità del Direttore della Casa Circondariale, Gianfranco Marcello, con la preziosa guida dei volontari dell’Associazione Culturale Miscellanea – Collettivo D:N:A, selezionati da MostraMI tra i vari progetti pervenuti, hanno suscitato grande interesse e curiosità ed hanno attirato l’attenzione anche di personalità di spicco quali Raffaele Cantone e Romano Prodi giunti al Castello Sforzesco per partecipare a conferenze e workshop sulle diverse tematiche legate alla legalità e al meridione.
Ciò che ha colpito del progetto “L’ora di luce” è il tentativo ben riuscito di far affiorare la realtà carceraria vista dall’interno, con gli occhi del recluso, confermando la filosofia che una pena efficace non può che basarsi sulla socializzazione e sull’educazione. La scelta poi di realizzare autoritratti ha voluto regalare la possibilità ai detenuti di vedersi con occhi diversi, di potersi raccontare in maniera personale. Il ritratto ha consentito loro di lavorare su se stessi, raccontando tanto la dura consapevolezza della situazione attuale quanto la volontà di mostrarsi in modo diverso a chi c’è intorno, per cercare di andare oltre il cliché del “carcerato”.
La mostra si conclude oggi (sabato 27 settembre).