Interessante scoperta effettuata a Venosa da due irpini

L’irpino Tino Coviello, durante una visita al complesso abbaziale della SS Trinità a Venosa (Pz) ha scoperto, nei pressi della Cripta, un esemplare di Triplice Cinta: un antichissimo simbolo utilizzato in diverse epoche e che venne adoperato finanche dai Cavalieri Templari per adornare luoghi di culto a particolare sacralità.
In Irpinia, tale simbolo è stato scoperto dal ricercatore avellinese Marco Di Donato, all’interno dell’abbazia del Goleto
Ed è proprio Di Donato, autore del libro “I misteri del Goleto”, ad avallare tale scoperta ed a riferire: “”L’ubicazione di tale figura – posta in orizzontale su di un gradino – farebbe presupporre che si possa trattare di un simbolo inciso per fini ludici e non sacri. Purtuttavia non bisogna tralasciare il fatto che ci troviamo all’interno di una cripta – luogo non proprio ideale per giocare – e che pertanto tale simbolo potrebbe anche aver avuto una funzione sacra. Di fatto sulla facciata dell’attigua Chiesa dell’Incompiuta vi sono chiari simboli di profondo interesse e significato, molti di questi usati anche dai famosi ordini monastico-cavallereschi che qui sono passati.“”
Infatti, nel Complesso della Santissima Trinità di Venosa, sono presenti alcuni simboli storici di grande pregio, come l’Agnus Dei ossia l’agnello con la croce, alcuni Fiori della Vita, un Fiore dell’Apocalisse e due Stelle di David; ma anche una Croce del Tau ed una Croce Amalfitana.
Ma la Triplice Cinta rinvenuta nella Cripta della Chiesa Vecchia non è l’unica presente in zona. Infatti, poco distante da questo luogo, vi è un’altra T.C., sempre scoperta da Tino Coviello, ed ubicata sul campanile della Concattedrale di Sant’Andrea a Venosa.
Tale scoperta, insieme ai diversi simboli rinvenuti, potrebbe avvalorare l’ipotesi della presenza non solo dei monaci Ospitalieri, ma anche dei Templari in Lucania.
A partire dall’anno 1000, Venosa fu al centro della storia d’Italia trovandosi nel cuore di quel grande Regno che era quello delle Due Sicilie e vivendo una storia, forse, più ricca ed importante di quella che finora è stata descritta.