La tesi nel saggio “Atrani di Lurano” del cronista storico Arturo Bascetta martedì 26 Agosto nella piazza-salotto di Atrani, nell’ambito de “…gli Appuntamenti estivi di ..incostieraamalfitana.it”

La storia si riprende la piazza. Stavolta è tutta dedicata ad un libro, “Atrani di Lurano” di Arturo Bascetta, cronista storico alla sua 150esima pubblicazione, il quale ha ricostruito gli anni bui della Costiera, prima dell’Era della Restaurazione, cioè della ricostruzione di Amalfi, avvenuta nel 1200. La presentazione del saggio, nell’ambito de “…gli Appuntamenti estivi di ..incostieraamalfitana.it”, Martedì 26 agosto, alle ore 20, nella piazza-salotto Umberto I di Atrani. L’autore risponderà alle domande e alle curiosità proposte da Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo.
Il volume fa luce sull’Alto Medioevo e ridà dignità agli atranesi che fondarono la prima chiesa intitolata al patrono neapolitano per eccellenza, San Ciro, o Quirico che dir si voglia, e sua madre, S.Giuditta detta Giulitta. Lo fecero costruendo una città non lontano dall’antica Sirena Partenope che si chiamò Civitate Atrani, e fu la capitale di un altro e diverso Ducato chiamato Ducato Heapoli.
“La storia va riletta confrontando i toponimi di tutte le pergamene conservate nelle abbazie” – sottolinea Arturo Bascetta – “di Montevergine come di Cava, di Bari come di Montecassino, perché, a causa di omonimie molti priorati, durante i riassetti medioevali e la compravendita delle terre, acquistando e vendendo feudi, finirono assorbiti da questo o da quel monastero, disperdendo le pergamene. Da qui la confusione, nel caso specifico, dei fatti accaduti ad At-Rano, Atrani, Trani, Itrani, e via discorrendo, e il nostro tentativo di ridare a Cesare ciò che gli appartiene”.
Il libro è un viaggio in un mondo magico fatto di guerriglia religiosa fra i Salernitani, con i loro santi cattolici, guidati dal Papa, e i Napoletani che tifano per gli Armeni e si reimpossessano del territorio che già fu capitale italiana di Costantinopoli: Urbe Regina. Stavolta fu infatti scelta Atrani a sede del nuovo ducato dei Napoletani, che però durò pochissimo, dal 1085 al 1088, anno in cui il terremoto distrusse tutto e costrinse alla pace dei Longobardi coi Normanni e la nascita della ‘Repubblica a Civitate Dei a Loco Porta’, la nuova città di Dio fondata dai beneventani sul Monte Majore intorno a Torre San Nicola, fra il Vico Taurentur dei Romani, il Monte Urano di Enea e l’orto sacro di Virgilio. Ne scaturì un’altra lotta fino all’arrivo dei Siciliani che libereranno Regina e Atrani, e rifonderanno la cattedrale del SS.Salvatore di Atrani e di S.Trofimena a Minori. Bascetta ridà dignità ad Atrani, anch’essa capitale della Costiera, ma in un diverso tempo e di diverso partito, fino alla distruzione della Reggia di Costantino, in ex Trinità a Forcella, e del Ducato di Heapoli, a Torre dello Ziro sul Pontone, quando il ribelle normanno Borsa fu deposto e lo zio Ruggiero I divenne Duca di Puglia con Ugo d’Este vicario di Salerno, dopo l’uccisione di Re Guglielmo nel 1126.
Le tesi di Arturo Bascetta, ripercorse in questo libro, sono frutto di anni di lavoro, un percorso che non ha un inizio ed una fine, ma segue e rincorre il revisionismo storico. Lo spirito del lavoro, come sottolinea lo stesso Bascetta, “è dettato dal solo tentativo di ricostruire i momenti di massima gloria vissuti su una Costa (quella Amalfitana) che non ha eguali al mondo, perché il mondo conosciuto dell’Universo di Enea da essa ebbe origine”.
L’evento, patrocinato dal Comune di Atrani, è nel programma delle iniziative di gemellaggio di ..incostieraamalfitana.it e lo Spoleto Festival Art.