AVELLINO – Volti, luoghi, percorsi. Il Laceno d’oro raccontato dalle immagini che il tempo non sbiadisce ma che rilancia illuminate da una nuova luce. “Il Laceno d’oro dal 1959 ad oggi”, la mostra documentaria curata da Paolo Speranza con la grafica di Rosy Ampollino ed inaugurata ieri pomeriggio al Carcere borbonico di Avellino è uno straordinario viaggio nella storia del Festival, che nel suo progresso racconta, step by step, l’evolversi di una intera società.
Immagini e ricordi che scorrono vivi, rendendo tutti partecipi della straordinaria intuizione di Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio.
Nel giorno dell’inaugurazione, alla presenza del Sovrintendente Miccio e dell’Assessore Cignarella, sono stati in centinaia gli avellinesi che hanno ammirato i pannelli esposti nelle sale del Carcere borbonico
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, con ingresso gratuito, nelle sale del carcere di via Dalmazia fino al 31 agosto. Dall’1 al 10 settembre si trasferirà, invece, negli altrettanto prestigiosi locali della Dogana dei Grani di Atripalda.
PASOLINI VISTO DA JIA ZHANG-KE
E nel secondo giorno di proiezioni, ancora protagonista è stato il regista Jia Zhang-Ke che, dopo aver ritirato il Premio Camillo Marino alla carriera, ha introdotto con una sua particolare lettura la pellicola “Accattone”, primo lavoro cinematografico di Pier Paolo Pasolini del 1961.
“Ho visto per la prima volta Accattone nel 1993 – ha raccontato il regista di Still Life -, quando ero studente dell’Accademia di Pechino. Sono rimasto folgorato dalla concezione spaziale che Pasolini aveva nei suoi film e dalla rappresentazione della gente povera: un mondo tutto da scoprire che ho cercato di fare mio”.
Proiettato alla Mostra di Venezia del 1961, Accattone si abbatté sul cinema italiano con una violenza rinnovatrice pari a quella di Ossessione di Visconti e di pochi altri film. Accattone fu il gesto blasfemo con cui i sottoproletari, le prostitute, i ladri di polli strapparono alle stars hollywoodiane, agli eroi di guerra, ai comici del varietà un lembo di schermo, un posto al sole nell’immaginario novecentesco.
ANTONELLA DI NOCERA
PREMIO LACENO D’ORO PER LA PRODUZIONE
Nel corso della serata, il pubblico avellinese ha avuto modo di applaudire e di confrontarsi con Giovanni Piperno e Antonella Di Nocera, rispettivamente regista (insieme a Agostino Ferrante) e produttrice del film “Le cose belle”. Alla Di Nocera è stato conferito il Premio Laceno d’oro per la produzione, “per aver saputo viaggiare nel tempo della vita e della memoria riscoprendo la necessità di un cinema che sappia guardare al reale e costruire una poetica e un’urgenza del presente”.
PROGRAMMA 20 AGOSTO
Still Life
di Jia Zhang-Ke
Avellino – Cinema Panopticon, Carcere Borbonico, ore 18.30
Piccola Patria
di Alessandro Rossetto Incontro con l’autore
e con l’attrice Maria Roveran
Avellino – Arena Eliseo
Piazza Del Debbio, ore 20.30
“Piccola Patria Tour”
concerto di Stag&Maria Roveran (autori delle musiche del film)
Avellino – Cinema Panopticon, Carcere Borbonico, ore 23.00
PROGRAMMA 21 AGOSTO
La leggenda di Kaspar Hauser di Davide Manuli
Incontro con l’autore e l’attrice Silvia Calderoni,
a cura di Chiara Rigione e Michele Salvezza
Avellino – Cinema Panopticon, Carcere Borbonico, ore 18.30
Tir di Alberto Fasulo, Incontro con l’autore
Avellino – Arena Eliseo,
Piazza Del Debbio, ore 20.30
Concerto dj-set & vj-set techno con Silvia Calderoni ed Emiliano Campagnola
(La leggenda di Kaspar Hauser)
Avellino – Terrazza del Teatro Gesualdo, ore 23.00
Platform di Jia Zhang-Ke Avellino – Cinema Panopticon, Carcere Borbonico, ore 23.00