Il 16 agosto alle ore 21,30 a Guardia Lombardi, presso la piazzetta della Chiesa Madre, si presenta il libro di Domenico Cipriano che ha per titolo “Il centro del mondo” edito da Transeuropa.
La presentazione si svolge con la collaborazione del Comune di Guardia Lombardi e dell’Associazione NovaPolis. Dopo i saluti del Vice Sindaco, Rina Boniello, e del Presidente dell’Associazione NovaPolis, Giandonato Giordano, parleranno del libro i critici Cosimo Caputo e Paolo Saggese. Modera Raffaele Barbieri. Le letture dei testi sono a cura di Chiara Mazza, Gabriele Moscaritolo, Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova. Sarà presente l’autore.
Domenico Cipriano presenta il nuovo libro nel paese di origine, Guardia Lombardi, con lo scenario della monumentale Chiesa Madre. A distanza da quattro anni dalla raccolta “Novembre”, entrata nella rosa finalista del premio Viareggio-Répaci, la nuova raccolta di poesie, dal titolo “Il centro del mondo”, concentra un’esperienza ultradecennale. Una scrittura sempre tesa a un equilibrio emozionale e narrativo, nella quale i frammenti vengono a ricomporsi in un continuum fatto di presenze e assenze. Un percorso che scava nella memoria individuale e collettiva. Questo è “Il centro del mondo”: un lacerarsi e un ritrovarsi tra luoghi elettivi e rimembranze, tra affetti familiari e relazioni sociali, in un costante dialogo tra intimità e paesaggio irpino. E i ritmi, come in una partitura jazz, variano continuamente nelle 7 sezioni del libro, dando senso alle sincopi dei brevissimi “Lampioni” come ai suoni prolungati da “Le stanze nascoste” sino alla chiusa di “A margine, tre movimenti per N.” La corposa raccolta, di ben 128 pagine, è pubblicata nella collana Nuova Poetica dell’editore Transeuropa di Massa.
Nella postfazione, scrive Maurizio Cucchi: “Il centro del mondo è un testo di pensiero attivo, che matura nella realtà di un’osservazione sempre aperta e di un’energia forte e opaca; un testo internamente molto ricco e fitto di implicazioni, che richiede una perlustrazione attenta, un costante ritorno sui propri passi. E che stabilisce la già chiara identità di un poeta, di un autore capace di praticare una poesia onesta e di non comune spessore”.