Consueto appuntamento dell’estate Montese è la “Festa dell’Arcobaleno”, che giunge quest’anno alla sua ottava edizione, organizzata come sempre dall’associazione Movimento Arcobaleno. Nel centro storico e in Piazza Gagliardi, saranno allestiti stand gastronomici, verranno organizzati vari giochi, si faranno ciclo passeggiate e saranno proposti spettacoli.
A conclusione di questa manifestazione, venerdì 15 agosto si esibiranno i Terraròss, suonatori e menestrelli che con le loro pizziche, tarantelle e tammuriate, rievocano l’antica vita quotidiana tipica del sud Italia.
Dominique Antonacci, Giuseppe De Santo, Annarita Di Leo, Vito Gentile, Antonio De Santo, Biagio De Santo, Nicola Mandorino e la ballerina Caterina Totaro, originari della Puglia, portano in giro per l’Italia e spesso anche in Europa, i momenti di aggregazione dei nostri antenati e gli usi e i costumi di un tempo, attraverso uno show molto simile ad un varietà, più che ad un concerto.
“Il nostro spettacolo coinvolge molto il pubblico facendolo diventare parte integrante. In tal modo abbattiamo letteralmente la quarta parete e lo facciamo con la musica, la semplicità, la genuinità, la teatralità, la simpatia, e la travolgente forza che ci contraddistinguono. È questa la nostra originalità, cioè non siamo il gruppo che arriva suona e se ne va, noi vogliamo divertirci con il nostro pubblico, in modo che ogni serata sia indimenticabile per loro e anche per noi. La musica è condivisione, magia ed è soprattutto l’unica forza che può farci staccare la spina dalla vita quotidiana. La gente ha bisogno di questo, soprattutto in questo momento storico”.
Quello dei Terraròss è uno spettacolo a trecentosessanta gradi, capace di divertire sia i grandi che i più piccoli, in quanto la musica popolare è semplice, diretta, immediata, sincera, felice, triste, facile e arriva proprio a tutte le età. La loro musica profuma di Sud,che attraversa i campi d’ulivo, i vigneti, le piantagioni di tabacco. Dal Salento arriva in Campania passando dalla Basilicata portando con sè sonorità diverse, paesaggi e profumi differenti ma che con naturalezza si lasciano contaminare fino ad una perfetta fusione perchè sono terre vicine, figlie della stessa radice.
Durante l’esibizione, non mancheranno i brani più richiesti come “Ze Vecinze”, “Méste Péppe”, “Pizzica del Mercato” e tutte le altre canzoni che fanno divertire grandi e piccini con la semplicità e la spontaneità della musica popolare, capace di tirar fuori la parte più genuina di noi. Tra queste non mancherà “La tarantella dell’incerto”, con il quale il gruppo affronta i temi della crisi attuale attraverso le sonorità dei tempi passati della musica popolare e i tanti altri brani dell’omonimo album.
“Nella nostra discografia ci sono dei brani che appartengono alla tradizione meridionale e altri autografi in chiave popolare, cioè quello che scriviamo ha sempre come riferimento il genere popolare, come se fossero dei brani della tradizione. Ma poi analizzando sia i brani di cento anni fa, di mille anni fa e quelli di oggi, troviamo poche diversità, i temi sono sempre gli stessi. Si parla di amore, eventi lieti e delusioni, di rivalsa sociale, la denuncia nei confronti dei padroni, ecc. Sempre quelli sono i temi da duemila anni a questa parte. Noi quando realizziamo un brano facciamo questo: raccontiamo storie attuali in chiave popolare, come se fossero di cento anni fa”.