AVELLINO – Giovedì 22 maggio il Conservatorio sarà protagonista di un evento cittadino: la WIND UNIVERSITY ENSEMBLE della Missouri University, diretta da Brad Snow, si esibirà in Auditorium dalle 19,30 proponendo un entusiasmante programma. L’occasione creata in virtù degli accordi bilaterali siglati tra i due atenei proporrà l’ascolto di: The Star Spangled Banner; Inno Nazionale; Il canto degli italiani; Suite of Old American Dances di Robert Russell Bennett; Cuban Overture di George Gershwin; Paquena Czarda for Alto Saxophone and Band di Pedro Ilurralde; Missouri Shindig di Owen Reed; Avellino di Carmine Santaniello; Nessun Dorma di Giacomo Puccini; Funiculi Funicula Rhapsody di Luigi Denza e The Stars and Stripes Forever di John Philip Sousa. Ad affiancare la formazione americana sul palco anche il Quartetto di Ottoni guidato dal M° Giovanni Aiezza, composto da: Giuliano Cerbarano, Mauro Verrillo e Gennaro Cibelli (tromboni) e Giuseppe Petrillo (tuba). Il Quartetto eseguirà: Charleston Chuckles – Zez Confrey arr. Rodger Vaughan; Trombumba – G. W. Lotzenhiser; Shoutin’ Liza Trombone – H. Fillmore arr. H. Odagiri. L’ingresso è gratuito.
La University Wind Ensemble è formata dai migliori musicisti di legni, ottoni e percussioni del campus della Scuola di Musica dell’ateneo americano. Questa selezione offre la massima qualità nell’esecuzione di partiture per fiati. Le capacità individuali dei 56 musicisti e la grande preparazione tecnica rendono l’appartenenza all’Ensemble un’esperienza stimolante e gratificante, così come le tourné. Di recente l’orchestra si è esibita in un tour in Cina invitati dal governo cinese. Oggi sono in Italia e dopo la tappa di Avellino sarà a Roma, Firenze e Como. In assoluto un occasione da non perdere.
I musicisti della Wind University Ensemble:
Brad Snow – direttore, Fuller Lyon – aiuto direttore, Brian Silvey –direttore associate, Leo Saguiguit – docente di sassofono, Joe Rulli, Andrew Brown, Devin Kaveler, Tyler Martin, Sean Hayes, Jon Gannon, Chris Barchesky, Steve Eubanks, Keegan Ruebling, Shane Batchelor, Aaron Wacker, Ryan Wall, Ben Gervais, Kevin Ayers, Ryan Henigman, Craig Ingram, Brady Schach, Sam Reed, Ryan McFall, Chris Higgins, Kevin Botkin, David Roth, Ryan Koesterer, Trey Makler, Shaun Gladney, Dan Lang, Sam Riley, Jeremiah Rittel, Ethan Cartee, Keller Shelton, Anthony Hasek, David Boullion, Luke Vetter, Ben Bergstrom, Ben Harting, Eric Koenig, Travis Herd, Johnny Rotolo, Nathan Schulte, Ian McClaflin, Kyle Bauche, Laurel Myers, Gabbi Tamassia, Molly Ayers, Elizabeth Sawey, Marissa Romero, Colette Rector, Katie Kull, Erin Spencer, Megan Gascich, Molly Krueger, Elizabeth Dingman. Ricordiamo, inoltre che venerdì 23 gli appuntamenti in Conservatorio sono due. In occasione delle celebrazioni per il duecentesimo anniversario della nascita di Adolphe Sax, con il patrocinio dell’Ambasciata del Belgio, dalle 10,00 il Conservatorio sarà sede di un’esposizione e di un workshop curati da Attilio Berni dal titolo “Saxophobia”.
Analisi storiche, organologiche, musiche, storie ed incredibili strumenti, racconteranno le vicende di uno dei personaggi più geniali della storia della musica e le metamorfosi della sua invenzione: il saxofono.
“Nel 1844 Adolphe Sax inventa il saxofono. Col timore di essere derubato del brevetto, decide di presentarlo suonandolo nascosto dietro una tenda e…”
Inizia così un evento originalissimo che attraverso analisi storiche, organologiche, musiche, storie ed incredibili strumenti, racconta le vicende di uno dei personaggi più geniali della storia della musica e le metamorfosi della sua invenzione: Adolphe Sax ed il saxofono.
Nella splendida e suggestiva cornice dell’Aula 41 del Conservatorio di Musica “D. Cimarosa” di Avellino, il pubblico potrà dibattere, ammirare ed ascoltare alcuni tra gli strumenti musicali più rari, inusuali e bizzarri mai costruiti ed appartenenti alla più grande ed importante collezione di saxofoni al mondo: la Collezione Berni. Dal piccolissimo sax soprillo Eppelsheim al sax tenore diritto L.A.Sax, dal Grafton Plastic di Charlie Parker al Conn O-Sax, dal Goofus Sax di Adrian Rollini ai saxofoni a coulisse, dal Mellosax di Snub Mosely al tenore Selmer Mark VI Varitone di Sonny Rollins, da un quartetto di strumenti del 1860 di Adolphe Sax ai saxorusofoni Bottali.
Il saxofono nel corso di 150 anni ha infatti subito una miriade di trasformazioni ed un numero impressionante di variazioni. Da anonima pipa di nichel, da parente lontano e bastardo del clarinetto relegato ad avvilenti manovalanze bandistiche, ha saputo trasformarsi nello strumento re del jazz capace di esprimere rabbia, desideri, sonorità ed umori più disparati, divenendo l’icona multiforme del novecento
“Saxophobia” è un viaggio straordinario nelle metamorfosi e nel variegato mondo dei suoni del saxofono che rende omaggio ai grandi esecutori del jazz che hanno abbracciato questo strumento ridando vita alle passioni ed alle emozioni da sempre soffiate dentro il più misterioso dei tubi.
Il pomeriggio, a partire dalle 16,00, sarà nuovamente dedicato alla manifestazione in celebrazione di Sgambati, “Giovanni Sgambati, fulcro di musicisti italiani illustri”, organizzato dal M° Maria Pia Cellerino, con l’ultimo concerto che vedrà la partecipazione delle classi di canto (M° Enrico Turco), di chitarra (M° Lucio Matarazzo), di flauto (M° Antonio Castaldo) e di pianoforte (M° Floriana Alberico, M° Maria Pia Cellerino, M° Lucio Grimaldi, M° Enrico Massa e M° Carmela Palumbo su brani di Domenico Cimarosa, Domenico Scarlatti, Mario Castelnuovo-Tedesco, Giuseppe S. Mercadante, Muzio Clementi, Nino Rota, Mauro Giuliani, Giovanni Sgambati e Giuseppe Martucci.