AVELLINO – “A voi grandi” e “Babooshka”, ovvero, due appuntamenti con il teatro per ragazzi per celebrare la fine dei corsi della Scuola di Teatro del “Carlo Gesualdo” di Avellino e i 27 piccoli attori che saliranno da protagonisti sul palcoscenico del Teatro comunale irpino per una serata speciale.
Domenica 11 maggio, alle ore 18:30, presso il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, si terrà il saggio di fine corso della Scuola di Teatro 2014, che sarà aperto in maniera gratuita a tutto il pubblico del Teatro comunale irpino. Una lunga avventura che, da ottobre ad aprile, ha coinvolto 27 giovanissimi allievi, attori in erba, dai 5 ai 13 anni, che hanno frequentato la Scuola di Teatro e che saliranno sul palcoscenico da protagonisti per una serata straordinaria.
«Il saggio è il momento conclusivo di un percorso durato un anno, in cui i ragazzi hanno potuto approfondire specifiche competenze teatrali, dalla gestione dello spazio scenico all’improvvisazione, dalla drammatizzazione alla dizione, agli elementi di clownerie, grazie al supporto di docenti qualificati, come Ilaria Scarano, Barbara Abbondanza, Domenico Santo e Sara Scarpati» spiega Francesca Battista, responsabile dell’ufficio Teatro Ragazzi del “Gesualdo” La serata si svilupperà a partire dalle 18.30 con la prima delle due rappresentazioni: Babooshka, scritta da Ilaria Scarano e ispirata a “La mia infanzia” di Maksim Gorky.
«Péshkov, bimbo di 12 anni rimasto orfano di padre fa ritorno con sua madre alla casa dei nonni; si troverà immerso suo malgrado in una famiglia dove c’è poco amore e nella quale la nonna appare sin da subito la sola persona capace di riportare alla luce il Péshkov bambino che le disgrazie della vita volevano far crescere troppo in fretta – spiega Scarano – Nonostante le violenze del nonno, l’allontanamento della madre, la difficoltà di integrarsi nella piccola comunità familiare e scolastica, Péshkov, con la sua intelligenza e caparbietà, riprenderà in mano i fili della propria vita per andare incontro alla costruzione della propria felicità: diventare una “persona migliore” nonostante il brutto passato, gridare a tutti che una vittoria è sempre possibile». I 17 alunni del corso della Scuola di Teatro dedicato ai bambini dai 9 ai 13 anni saranno impegnati nella messa in scena di un testo difficile, che tocca temi di grande attualità come la solitudine, il continuo bisogno di sentirsi parte di una comunità, la violenza tra le mura di casa, l’abbandono. Ma anche la voglia di integrarsi, il profondo valore dell’amicizia, la capacità di prendere il buono anche lì dove sembra non ci sia mai stato. Subito dopo seguirà poi la rappresentazione di “A voi grandi”, pièce scritta da Barbara Abbondanza e curata dal gruppo dei piccoli alunni del corso rivolto ai bambini dai 5 agli 8 anni.
«Ho rinnovato con molto piacere la mia presenza per il secondo anno alla Scuola di teatro del “Gesualdo” – sottolinea Abbondanza – E’ sempre interessante tornare nello stesso posto e ritrovare persone dello scorso anno assieme a ragazzi nuovi. Ho trovato nella direzione artistica collaborazione e disponibilità, è importante che tutte le forze siano unite per un unico obiettivo, quello di far crescere questi piccoli attori».
I giovani attori cresciuti alla Scuola di Teatro del “Carlo Gesualdo” sono:
Gruppo Piccoli: Alessandra Antonelli, Antonio Bozzella, Daria Ciccarone, Giuseppe Luca Correale, Noemi De Piano, Gioia Maria Fiore, Fatima Fina, Jacopo Giaccio, Emanuele Giaccio, Alessandra Iappelli, Alessandro Landi, Sara Nazzaro, Carmine Persano, Armando Spagnulo e Chiara Tirone
Gruppo Grandi: Fiorella Blu Angotti, Luca Capolupo, Lina Irene Carpenito, Alba Chieffo, Arianna De Maio, Sara De Simone, Rosa Maria Pia De Simone, Alessandra De Varti, Umberto Antonino Lorenzo, Angela Luciano, Marco Pacillo e Davide Santillo.
«Il teatro ha un ruolo fondamentale nella crescita dei bambini, costituisce un supporto pedagogico completo, stimola l’approfondimento di linguaggi e tecniche favorendo l’incursione in aree tematiche e culturali inconsuete – spiega Espedito Giaccio, direttore artistico del laboratorio – Nel “fare teatro” il bambino può giungere ad una migliore consapevolezza del sé. La disciplina teatrale prevede la sollecitazione della fantasia, la socializzazione, l’introspezione, la drammatizzazione, il rispetto delle regole; è tra le espressioni della cultura adulta quella che più si avvicina al gioco dei bambini. Inoltre, la necessità di lavorare in gruppo e di collaborare ognuno secondo le proprie capacità, in modo non competitivo, rende il bambino capace di condividere al meglio le dinamiche di gruppo e i conflitti da risolvere».