AVELLINO – Settimana santa ricca di appuntamenti per la corale Hirpini Cantores da sempre impegnata nella partecipazione in importanti manifestazioni di musica sacra con gruppi corali ed orchestrali .
Primo atteso evento domani , domenica delle palme, con l’animazione della Santa Messa delle ore 11 presso il Santuario di Maria Santissima a Montevergine.
Si prosegue poi lunedì al Duomo di di Cava de’ Tirreni -SA con un omaggio a Mozart che prende il titolo dal Requiem in re min. K 626 , ultima e incompiuta composizione del musicista austriaco tra i piu’ grandi geni della storia della musica. Al fianco degli Hirpinia Cantores del maestro Carmine D’Ambola anche il soprano Rosalba Eroico, il mezzosoprano Gabriella Colecchia, il tenore Nicola Pisaniello, il basso baritono Carmine Monaco, l’ Orchestra sinfonica di Benevento diretta da Leonardo Quadrini e Giovanni Petitto all’organo.
Ancora Mozart nel programma di martedì ore 19.30 al Duomo di Avellino con la direzione artistica del Maestro Massimo Testa e la partecipazione del soprano Rosalba Eroico, del mezzosoprano Daniela Iliuta , del tenore Nicola Pisaniello, il basso baritono Carmine Monaco , Giovanna Petitto all’organo e gli Hirpini Cantores con la Corale Tota Pulchra del maestro Samantha Esposito e l’orchestra Internazionale Zenit 2000.
Ultima tappa mercoledi’ 16 aprile ore 20.30, nella Chiesa Maria Ss del Rosario di Pomigliano D’Arco (NA) con il soprano Rosalba Eroico, il mezzosoprano Daniela Iliuta , il tenore Nicola Pisaniello, il basso baritono Carmine Monaco, , Giovanna Petitto all’organo e Hirpini Cantores con Orchestra sinfonica di Benevento diretta da Leonardo Quadrini.
La messa di Requiem, spesso eseguita dagli Hirpini Cantores , è legata alla controversa vicenda della sua morte, avvenuta il giorno successivo al completamento del Dies Irae.Stendhal, in Vite di Haydn, Mozart e Metastasio (1815), parla di un anonimo committente che incarica Mozart, malato e caduto in miseria, di comporre in quattro settimane una messa da requiem, dietro compenso di cinquanta ducati.Secondo l’ipotesi avanzata da Stendhal, Mozart tentò di scoprire chi fosse il misterioso committente, ma quando le forze cominciarono a mancargli per il duro lavoro, non riuscendo ad identificare l’uomo, si convinse che la messa che stava componendo sarebbe stato il requiem del suo funerale.Inoltre, allo scadere delle quattro
settimane l’uomo si presentò per ritirare la composizione, che però Mozart non aveva ancora completato. Così, nonostante i sospetti del musicista, gli offrì altri cinquanta ducati e altre quattro settimane di tempo: inutili, poiché Mozart morirà di febbre e insufficienza renale lasciando l’opera incompiuta.Oggi è certo che il committente fosse il conte Franz Walsegg-Stuppach, un nobile con velleità musicali che andava commissionando opere a compositori di professione, tramite degli intermediari, facendole poi passare per proprie. Nella fattispecie, il Requiem sarebbe divenuto un omaggio alla defunta moglie.Secondo una seconda versione, sarebbe stato l’antagonista in musica Antonio Salieri – invidioso per il prestigio acquisito da Mozart, a suo discapito, presso la corte austriaca – a forzare il deperimento del già malato collega. È ciò che affermano Aleksander Puškin nel suo racconto Mozart e Salieri (1830), il drammaturgo Peter Shaffer in Amadeus (1978) e il regista Milos Forman (su sceneggiatura
di Shaffer) in Amadeus (1984). È da sottolineare come questa versione sia del tutto romanzata e non vi sia alcun elemento che possa correlare la morte di Mozart con le azioni di Salieri.La vedova di Mozart, Constanze, delegò il completamento del Requiem (furono rinvenute decine di spartiti alla rinfusa sulla scrivania del compositore) a tre allievi del marito, per meglio avvicinarsi agli intenti originari: Joseph Eybler, Franz Freistädler e, infine (nel 1800), Franz Xaver Süssmayr, che diede l’apporto più rilevante all’opera finale.