SALERNO – «Chi ama la storia e segue la cronaca giornalistica troverà nel libro “1938-1945: L’industria di Caino” un supporto storico-culturale ma anche un prodotto di piena puntualità informativa». Inizia così la prefazione di Raimondo Pasquino, già rettore dell’Università di Salerno e presidente del Consiglio Comunale di Napoli, al libro curato da Vincenzo Greco, giornalista presso l’Ufficio Stampa dell’Ateneo salernitano. «La trascrizione delle numerose interviste, condotte dai ragazzi della redazione giornalistica di Unis@und durante gli Speciali “38-45: La memoria del male”, le note e la stessa cronologia – continua Pasquino nella prefazione al libro – aiutano il neofita a leggere gli avvenimenti che hanno caratterizzato il periodo più buio della nostra storia, senza infingimenti». Il libro edito dall’Università e da Libreria Universitaria sarà presentato il 16 aprile nella Sala dei Consigli dell’Ateneo salernitano.
«Caino, uccidendo il fratello Abele, compie in modo lucido e premeditato il primo assassinio dell’umanità», afferma il collega Vincenzo Greco, autore e curatore del libro. «Da allora – aggiunge – la nostra storia, passata e presente, è stata costellata di crimini individuali e di massa. Un susseguirsi di omicidi e di assassini, molti anche legalizzati». Una vera e propria industria del crimine; «è la spiegazione che fornisce il titolo al libro». Caino, quindi, per gli autori del libro, quasi tutti alla loro seconda esperienza, (Claudia Contaldi, Gianpaolo D’Elia, suor Chiara Benedetta Gonetti, Rita Di Simone, Giovanna Di Troia, Alessandra Gonzales, Luca Mautone, Paolo Rocca Comite Mascambruno, Michaela Sica, Salvatore Tancovi) è l’insegnante per gli assassini che lo seguiranno. È il padre di una lunga schiera di omicidi. L’elenco è lungo. Dopo Hitler i genocidi non si fermarono: Ruanda, Bosnia, Cambogia, Cina, Cecenia. In ogni tempo la terra si è intrisa del sangue umano. Innocente. Caino ha mai pensato di poter essere il capostipite di criminali spietati? Probabilmente no. «Quello che nessuno avrebbe potuto mai immaginare – conclude Greco – è l’alterazione scientifica,spietata, industriale dell’omicidio di Abele. Hitler lo ha reso possibile e drammaticamente reale. Il caporale tedesco, quindi, come Caino».
Quindici i capitoli del libro ( Tra colonialismo e antisemitismo, Le leggi razziali in Italia, La Shoah, Gli ebrei rifugiati al monastero di S. Quirico, La grancassa dei nazisti, Cinema e propaganda, L’altro sterminio, Lo sport ai tempi di Mussolini, Il caso Valletti, I fratelli di Campagna, Palatucci, prima beato e poi contestato, Gli internati militari italiani, La verità infoibata, Le belve alla sbarra, La cultura della memoria in Germania) ai quali si aggiungono i contributi di Luca Cerchiai, Francesco Lucrezi e Luigino Rossi.