NAPOLI – Il successo del progetto “Millarcum” continua inarrestabile e supera i confini nazionali. L’attenzione è stata così grande che presto “Millarcum” diventerà una fiction! Una grande produzione australiana sta lavorando per portare sullo schermo gli intrighi, le passioni, il mistero delle vicende raccontate da Maurizio Merolla che da anni porta in scena questo singolare genere molto innovativo. Un prodotto esclusivo ed emozionante che catapulta lo spettatore in un’ambientazione multimediale fatta di quadri viventi in location storiche e reali, tra pittura, scenografia, musica, poesia e teatro dal vivo dove i personaggi/attori sfiorano gli spettatori/visitatori immersi nella scena, come in un film senza palcoscenico convenzionale.
Intanto prosegue “Sansevero, noli me tàngere” con tre nuovi appuntamenti.
In “Sansevero, noli me tàngere” i destini e le vite dei personaggi si incrociano, si intrecciano nella ricostruzione fantastica di una notte in cui bussa a palazzo Sansevero il Santo Uffizio che intende porre fine agli esperimenti blasfemi di Raimondo de Sangro, che tenta di penetrare i segreti “de lo creato”. Ma la Santa Inquisizione a Napoli ebbe vita molto difficile. Il popolo partenopeo scaramantico e superstizioso non accettò mai la “caccia alle streghe”. Il principe, quindi, scampa il rogo e come epilogo di questa notte immaginaria, consegna un tesoro a Mariangela Ardinghelli, figura che ricopre anche il ruolo di collaboratrice, consigliera e forse amante di de Sangro. Non si tratta di monete e gioielli, bensì di scritti e appunti dello stesso Raimondo, che non vuole cadano in mani nemiche. Mariangela Ardinghelli, nobile decaduta ma di alta cultura scientifica, fu una donna molto apprezzata a livello europeo.
Raimondo de Sangro, principe di Sansevero, è stato uno dei personaggi più misteriosi del ‘700 napoletano e molto conosciuto anche in letteratura. Il suo nome, legato alla famosissima cappella omonima, evoca da sempre esoterismo, alchimia e mistero. Il principe fu uomo di scienza, alchimista e grande amante dell’arte, nonché massone. La Chiesa lo riteneva un “discolo” da tenere d’occhio, la monarchia borbonica invece ne apprezzava molto l’ingegno.
Al giovane scultore Giuseppe Sammartino fu affidata da de Sangro l’opera del Cristo velato, progettato in precedenza da un altro grande scultore, Antonio Corradini. Il Sammartino fu chiamato a sostituire il Corradini, morto mesi prima, proprio in casa de Sangro.
L’evento “Sansevero, noli me tàngere” continua il progetto più ampio che ha come scopo quello di far riviere i personaggi di Napoli nei luoghi in cui hanno realmente vissuto.
Protagonisti della rievocazione sono Maurizio Merolla, che ne firma anche la regia e la direzione artistica, Marcella Vitiello, Gaetano Battista, Assunta De Falco, Ciro Grano, Fedele Canonico, Annalisa Arbolino, Antony Delle Donne. L’accompagnamento musicale è eseguito da Giancarlo Sanduzzi e Andrea Sensale, mentre le coreografie sono di Carla Borriello.
L’evento si avvale dei seguenti patrocini: Regione Campania, Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli. Si ringrazia la IV Municipalità del Comune di Napoli per gli spazi concessi e l’Associazione Culturale “Mani e Vulcani”.
Calendario spettacoli:
venerdì e sabato ore 21.00
domenica ore 19.00
info prenotazione obbligatoria 081.5643978 – 340.4230980