Morris Pantò: “voce, aspetto e cuore da artista”

Di Stefania Todarello Morris Pantò dimostra il suo amore per la musica fin dal primo vagito, indotto alla pratica della stessa, anche grazie alla figura dello zio musicista ( chitarrista e sassofonista) che, fin da piccolissimo, lo stimola in tale direzione, facendogli ascoltare musica jazz e blues. A soli sei anni intraprende gli studi classici del pianoforte, inserendo nel suo repertorio il genere blues e, cominciando a rapportarsi con il pubblico,  suonando l’organo nella chiesa di appartenenza, nonché  avvicinandosi alla musica corale. Arriva l’adolescenza e, il musicista, comincia a provare interesse per la musica heavy metal, fino ad arrivare, nel 1985 , alla formazione di un gruppo, dal nome “Phextwin”, che avrà lunga vita ( 10 anni di esperienza insieme), sia nel contesto natale ( la Sicilia) sia in tutta Italia, riscontrando la simpatia del pubblico ed ottenendo l’attenzione di varie riviste che scrivono recensioni riguardo lo stesso ( ad esempio l’HM). Nell’87 ( e fino al 1995), per lui,  la possibilità di mettere ancor più a frutto l’esperimento corale, esibendosi, come solista, in un coro “Gospel & Spiritual” ( compagine di 55 elementi tra coristi e strumentisti) che porta la propria musica in istituti scolastici catanesi e dintorni. Nel 1991, gli si presenta la grande occasione di partecipare al Festival di Sanremo, ma senza l’ausilio della sua band, quindi  la situazione, anche se allettante, viene scartata dal giovane artista, per amore del suo gruppo. Nel ’92 vola a New York, dove conosce, precisamente al Cafè Milleluci di Brooklyn ( luogo indicatogli per la possibilità di incontrare suoi conterranei) un gruppo di fratelli di origine siciliana: “The Calypso”. Morris viene scritturato da quest’ultimo, vivendo un’esperienza positiva, che si perpetra ad ogni esibizione, condotta in differenti locali, adibiti in occasione di matrimoni o concerti, durante i quali il gruppo spazia dalla musica Blues alla Disco Music, passando per il genere Rap. L’anno successivo torna in Italia ed inizia a studiare canto lirico, sotto la guida del M° Luigi Petruzziello e, le sue qualità, in questo campo, lo portano, già dopo soli sei mesi di approccio, alle prime esibizioni in Rassegne liriche e sale da concerto. Nello stesso periodo nutre interesse per il teatro e comincia a riscrivere commedie teatrali per il Teatro Farsa Siciliano, assumendo ruoli da interprete, regista e attore. Morris attira sempre di più l’attenzione e, nel ’95, viene scritturato dalla cooperativa “Circuito Lirico Lombardo” e dalla “Master”, con sede a Piacenza, diventando loro socio e svolgendo parte attiva in qualità di Artista del Coro, profondendo la sua voce in teatri quali: “Doninzetti” di Bergamo, “Grandi” di Brescia, “ Comunale” di Piacenza, “Carlo Felice” di Genova, “Teatri Lirici” di Parma e tanti altri. E’ un anno particolarmente vincente per il giovane che, coadiuvato dalla sua crescente forza di volontà, tenta un’audizione presso un ente lirico, “l’Arena di Verona”, vincendola per la stagione estiva del 1996, partecipando, nello stesso periodo, alle stagioni Invernali del Teatro Filarmonico della città sopracitata; ma, ormai, la sua carriera procede alla grande e vince un’ennesima audizione,  questa volta, presso il Teatro di Montecarlo, firmando un contratto per la stagione ’96/’97, nel Coro del Teatro del Principato di Monaco. Dal 2001 fa parte dell’organico del Coro di Montecarlo, investendo le sue energie come comprimario. Il suo animo , particolarmente sensibile, gli permette di ideare e interpretare un brano commemorativo, basato sul genere Sinfonic-Opera-Soul, in onore della scomparsa del M° Luciano Pavarotti, che Morris ha avuto il piacere di conoscere, e lo fa anche grazie alla collaborazione del musicista Piero Salvaggio ( in attesa di una promozione discografica). Non mancano parti da solista nei più svariati spettacoli/opere: “Tosca” ( interpretando Ancelotti), “Boheme” ( nei panni del Doganiere), “Madonna Butterfly” ( nel ruolo di Yakuside), “Traviata” ( Maggiordomo-Servitore), “Carmen” (come Venditore), “Lucrezia Borgia” (nei panni di Maggiordomo). L’artista è recentemente tornato in Italia, dopo una piacevole esperienza a Muscat, fatta grazie a una delle trasferte dell’arena di Verona, che lo vede corista nell’opera “Capuleti e Montecchi” di Vincenzo Bellini. Per maggiori informazioni, visitare la sua pagina facebook, www.youtube.it/morrispanto, www.myspace.com/morrispanto.