AVELLINO – È entusiasta Pierfrancesco Borrelli, docente di Musica da Camera del Conservatorio Cimarosa, per l’esperienza appena fatta a Tunisi, come accompagnatore dei due giovani talenti Gennaro Cardaropoli (Violino) e Pier Carmine Garzillo (Pianoforte) al Festival Musicale “Giovani virtuosi” nel palazzo Ennejma Ezzahra di Sidi Bou Saïd, organizzato dall’Istituto di Cultura Araba e del Mediterraneo e che, come partner italiani, ha l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi – il cui direttore è Luigi Merolla – e la Fondazione Pietà de’ Turchini di Napoli, diretto da Federica Castaldo.
Gennaro Cardaropoli ha 16 anni e, diplomatosi l’anno scorso in violino con il massimo dei voti e la menzione speciale, ha vinto diversi premi nazionali e internazionali e ha partecipato a trasmissioni televisive nazionali, ha suonato in teatri prestigiosi e oggi è membro della Mannheimer Philarmoniker, studia con Vadim Brodsky e Salvatore Accardo. Pier Carmine Garzillo ha 18 anni. Diplomatosi in pianoforte l’anno scorso, anche lui con il massimo dei voti e la menzione speciale, è stato vincitore di Primi Premi Assoluti, borse di studio e Primi Premi in oltre trenta Concorsi Nazionali e Internazionali. Ha partecipato a diverse manifestazioni musicali in Conservatorio e ha suonato per diverse istituzioni musicali; oggi suona in formazioni cameristiche.
Il Corriere di Tunisi qualche giorno fa, all’indomani del Festival, ha parlato di “maestria”, di “precoce maturità dimostrata” e di “esemplari interpretazioni” riferendosi al Duo Ausonia; mentre i due musicisti sono stati intervistati dalla televisione tunisina in Inglese, mostrandosi padroni della lingua. Lodi alle esecuzioni del Duo Ausonia sono arrivate anche da Kola Covitch, docente di violino del Conservatorio di Tunisi. Ricordiamo, a proposito di questo strumento, che ha una grande importanza in Tunisia, oltre che per la musica colta, anche per quella popolare.
Diversi erano, invero, i talenti provenienti da diversi paesi del Mediterraneo che hanno colorato di tante culture la musica classica, a detta di Pierfrancesco Borrelli. Tra questi c’erano i conservatori di Parigi, Londra e Madrid.
“Una grande occasione per i nostri allievi che ha permesso loro di aprire la mente a nuovi orizzonti e parlare con il linguaggio della musica, che non ha frontiere, con i colleghi musicisti, scambiando con loro informazioni e facendo interessanti scoperte, anche su strumenti che non conoscevano”. La soddisfazione mostrata dal maestro è indirizzata in particolare al modo in cui il Conservatorio ha dimostrato non solo di essere ben quotato, grazie a vari indicatori, tra quelli italiani e non solo per l’alta qualità media della preparazione, ma anche per i picchi che è capace di far rilevare. Ne è un esempio proprio Carmen Giannattasio, che recentemente ha visitato il Cimarosa.
Ma altrettanto lodevole è per Pierfrancesco Borrelli la tendenza a favorire iniziative di questo tipo, che dimostrano una gestione oculata e intelligente dell’immagine del nostro Istituto Musicale, non solo sul territorio nazionale ma anche all’estero. Sono recentemente tornati dal Missouri i docenti e le studentesse che hanno fatto seguito all’accordo tra l’Università americana e il Cimarosa.
“C’è da considerare – ha raccontato ancora il maestro – che i nostri erano i musicisti più giovani in cartellone e che i brani che ho affidato loro, le sonate di Beethoven, Schumann e Martucci, appartengono a un difficile repertorio cameristico che il duo Ausonia ha affrontato con maturità e consapevolezza. Virtuosismo ed estro hanno invece contraddistinto i due bis applauditissimi dal pubblico: la Tarantella di Sarasate e la Fantasia di Bazzini sulla Traviata di Verdi”.
La realtà che oggi Tunisi vive è quella di una città che sta cambiando dopo la Primavera Araba, che sta recuperando le sue tradizioni, prendendo le distanze dall’eccessiva occidentalizzazione che l’aveva caratterizzata negli ultimi decenni. Il rischio di fare passi indietro dal punto di vista sociale e dei diritti cerca l’equilibrio con la necessità di prendere consapevolezza della propria identità. Così inquadra il maestro Borrelli il contesto in cui il Festival ha avuto luogo, trovando l’unità etnica del Mediterraneo proprio nella Musica.
Soddisfatto anche il direttore, Carmine Santaniello, che afferma “Il Conservatorio da anni è aperto ad Est – ricordiamo il protocollo di intesa con la Cina e i tanti studenti cinesi che affollano le nostre aule – e, con l’accordo preso recentemente, anche ad Ovest, verso gli States. È auspicabile che il Cimarosa si apra anche a Sud, nutrendo questi rapporti con i paesi del Bacino del Mediterraneo e l’esperienza fatta dai nostri allievi nei giorni scorsi non può che essere un buon punto di partenza”.