AVELLINO – E’ il più giovane artista irpino che esporrà al Teatro “Carlo Gesualdo” nel 2014. E’ figlio del dopo terremoto e la sua arte prende spunto proprio dalle macerie del Sisma del ‘80. Per “Arte in Scena 2014”, il Foyer del Teatro comunale di Avellino ospita Claudio Valentino e le sue “(De)generazioni”.
Domani, giovedì 27 febbraio, alle ore 18, l’artista avellinese Claudio Valentino inaugurerà il secondo appuntamento di “Arte in Scena 2014”, con la sua mostra personale intitolata “(De)generazioni”, una antologia che vuole testimoniare il proprio tempo e la sua generazione, percependone gli affanni e rappresentandone gli aspetti. “Arte in Scena” è il progetto di teatro aperto a tutte le forme d’arte, a tutti i linguaggi della cultura e a tutti i talenti che coltivano e difendono il bello, fortemente voluto dalla presidenza dell’Istituzione Teatro Comunale, con la collaborazione dello storico dell’arte Alberto Iandoli e grazie alla partnership con Progress. Al vernissage interverranno Luca Cipriano, presidente dell’Istituzione Teatro Comunale “Carlo Gesualdo”, Loredana D’Argenio, docente di Pittura presso l’Accademia di Belle arti di Napoli e Massimo Maietta, Psicologo e Psicoterapeuta. Claudio Valentino nasce ad Avellino nel 1985 e dopo aver conseguito il diploma di Maturità artistica all’Istituto d’Arte “De Luca” di Avellino, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Figlio del dopo terremoto in Irpinia, costruisce dalle macerie il proprio linguaggio espressivo e si concentra su una pittura introspettiva, carica di legami con la sua terra. Appassionato di ceramica, nelle sue opere Valentino ha spesso unito queste due tecniche artistiche che sono alla base della sua produzione artistica costituita da cicli di opere. Nel 2008 la sua attenzione si rivolge all’orrore delle persecuzioni naziste nella Seconda Guerra Mondiale. Ne scaturiscono un ciclo di opere di grandi dimensioni e le scenografie e i costumi per la rappresentazione teatrale de “I Campi di Dora”, andato in scena al Teatro Augusteo di Salerno con la regia di Antonello De Rosa in occasione della “Giornata della Memoria” del 2008. Nel 2009 realizza un altro ciclo di opere dal titolo “Pitesta”, soprannome dato da tempi remoti ai componenti della sua famiglia, di cui si ignora il significato. Le opere di questo ciclo, tutte ispirate ai ricordi d’infanzia dell’artista, sono impregnate di un’atmosfera bucolica e serafica. Claudio Valentino è anche un testimone del suo tempo, dalla sua Irpinia, improvvisamente scollegata dal resto della Regione e privata delle sue linee ferroviarie. In segno di protesta ha realizzato un’opera di grandi dimensioni dal significativo titolo “De-generazione Irpina”. La Mostra sarà ospitata nel foyer del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino, ingresso da piazza Castello, fino a giovedì 27 marzo e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.