PAESTUM – Ha tenuto milioni di italiani incollati al piccolo schermo per tre sabati consecutivi, ha ammaliato il pubblico teatrale di mezza Italia, ha unito all’unanimità la critica nel celebrare la grandezza del più completo e istrionico interprete della scena italiana, ed è pronto a tornare live nella location all’ombra di Cerere dove ha sempre collezionato strepitosi sold out e standing ovation.
Esattamente tra 6 mesi, il 13 agosto 2014, Massimo Ranieri porterà finalmente per la prima volta anche al Teatro dei Templi di Paestum il suo acclamato “Sogno e son desto”. Uno show ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri in cui avanspettacolo e teatro classico, canzone napoletana e successi pop trovano un unico grande interprete.
Sogno, coraggio, dignità le tre linee narrative lungo le quali si dipana il racconto spettacolare, in teatro come in tv – dove, sulla rete ammiraglia Rai, ha registrato ottimi ascolti per il prime time del sabato sera, con un esordio che ha sfondato il muro dei 5 milioni di telespettatori e una media del 20% di share – attraverso tutti i brani che lo hanno reso famoso mescolati alle storie dell’eroismo degli ultimi e dei sognatori, come gli uomini e le donne cantati dalla musica di Giorgio Gaber o raccontati dal teatro di Raffaele Viviani. Dal vivo come in tv, con la sensibilità artistica e l’istrionica capacità interpretativa che lo contraddistingue, Ranieri vestirà il duplice ruolo di attore e cantante per portare in scena e interpretare, in un unico grande show, il teatro umoristico di Nino Taranto e le canzoni di Fabrizio De Andrè, i personaggi della produzione eduardiana e i brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali, da Luigi Tenco a Charles Aznavour, oltre naturalmente la grande canzone napoletana e il suo amatissimo repertorio, con i suoi più celebri successi amati dal pubblico di tutte le età, da “Rose rosse” a “Erba di casa mia“, da “Se bruciasse la città” a “Perdere l’amore” e i brani da lui resi memorabili come “La voce del silenzio“, “La rumba degli scugnizzi” e tanti tanti altri.