NAPOLI – Si torna a ridere ed a sdrammatizzare con lo spettacolo di Maurizio Battista “Combinati per le feste” che sarà in scena al teatro Acacia al 31 gennaio al 2 febbraio. E’ un invito ad affrontare la quotidianità con il giusto coraggio ma con estrema tranquillità. In un contesto festoso quale il Natale, che deve necessariamente essere anche un approfondito momento di meditazione. Maurizio Battista lo fa affidandosi anche alla satira ed agli spunti ironici in grado di sconfiggere la depressa rassegnazione. “Combinati per le feste” è uno spettacolo che grazie al comico romano può essere visto cento e più volte. La sua rappresentazione è una pirotecnica esplosione di battute e di improvvisazioni che, pur aderendo sempre alle trame ed ad esse intrecciandosi, creano nuovi spunti di divertimento e innovano continuamente lo spettacolo.
Fin da giovanissimo, Maurizio Battista, da acuto osservatore nel bar di famiglia ha studiato comportamenti, vizi e virtù di tutti gli aspetti dei personaggi che lo frequentavano. Per poi riprodurli in una raffinata chiave ironica ed umoristica. La sua è una comicità naturale che nasce da un’elaborazione intelligente di quello che si osserva con divertito candore e senza pregiudizi.
Il filo conduttore della narrazione di Maurizio Battista è la domanda: ma che ci sto a fare in questo paese? E’ vero sì, siamo andati sulla luna, abbiamo costruito i computer, viviamo nella comunità allargata della rete, abbiamo sconfitto molte malattie, ma la sensazione generale è che comunque si è perso qualcosa nella qualità morale, civile, sociale dei rapporti umani del contesto in cui viviamo. Maurizio Battista allora pone ad ognuno il quesito: Sono queste le sorti radiose e progressive di cui favoleggiavamo? Lascia ad ognuno l’interpretazione di questa domanda suggerendo con sottile ironia e con divertito umorismo la soluzione che ognuno troverà.
Suggestivi e perfettamente armonizzati gli intermezzi musicali di Manuela Villa che con la sua storica band accompagna il comico romano in questo viaggio che è anche una testimonianza del passare del tempo attraverso le note della canzone italiana.