AVELLINO – Mentre vanno a ruba i biglietti ancora disponibili sia in Conservatorio che al botteghino del Gesualdo, a poche ore dalla messa in scena de “La Bohéme” dietro le quinte si respira aria di attesa. Il clima è giustamente teso anche se la gioventù che domina questa proposta congiunta dei due conservatori campani rende l’avventura teatrale più leggera sebbene densa di pathos.
Abbiamo incontrato il maestro Francesco Ivan Ciampa, che dirigerà l’opera, fondatore del laboratorio lirico orchestrale del “Nicola Sala” di Benevento, vanto del Conservatorio Cimarosa di Avellino, dove ha condotto i suoi studi. Il maestro è carico e pronto al debutto irpino dell’opera. “Stiamo realizzando un evento storico che riguarda i conservatori di Avellino e Benevento. Per la prima volta gli allievi dei due istituti si uniscono per dare vita ad uno dei capolavori della storia dell’opera. Unire questi ragazzi è credere nel futuro. Credere nella speranza di costruire un progetto che ambisce a collaborazioni sempre più forti. Ne “La Bohème” il nucleo di tutto è l’amore. Mi auguro che l’amore sia la forza motrice per la realizzazione di traguardi nuovi da raggiungere insieme”.
Forte è l’emozione dei protagonisti sulla scena. Il baritono Luciano Matarazzo interpreterà il musicista Shaunard nell’opera di Puccini. È di Avellino e si è diplomato a Benevento. Una “fratellanza” tra le due città campane testimoniata anche dalla presenza alla direzione del “Nicola Sala” di un’altra avellinese, Gabriella Della Sala. Una storia quella della collaborazione tra i due istituti che fonda le sue radici in anni di lavoro insieme nel campo delle tecnologie legate alla musica. È Luciano a spiegarci le emozioni che riempiono le ore che precedono la rappresentazione. Per lui “si tratta di un’operazione importante soprattutto dal punto di vista sociale perché utile alla diffusione della musica lirica tra i giovani. Ho avuto l’onore – ci racconta – di prendere parte alla messa in scena di altre opere da quando faccio parte del laboratorio lirico orchestrale a Benevento e questa esperienza mi ha permesso di misurarmi con opere di alto livello caratterizzate da una particolare complessità dal punto di vista musicale. Sono grato per l’opportunità offertami dalla direttrice Della Sala, dal maestro Ciampa e dalla mia insegnante di canto Carla Di Censo, alla quale devo la mia formazione anche sul piano umano. Sono enormemente emozionato, anche più del solito, perché mi presenterò sul massimo palco della mia città e vorrei sfatare il detto “Nemo profeta in patria” con la mia esecuzione”.
Per Carmine Santaniello, direttore del Cimarosa, impegnato con i colleghi sanniti a coordinare le operazioni che precedono gli spettacoli di sabato, sono ore di attività intensa e, nello stesso tempo, dominate dalla calma di chi guarda avanti, immaginando il futuro di questi giovani, che hanno impegnato anni di studio e di passione per realizzare un sogno. “Con questa rappresentazione al Gesualdo la città incontrerà nuovamente i musicisti-studenti del nostro conservatorio e avrà modo di conoscere e apprezzare anche quelli del conservatorio di Benevento, nostri ospiti, prendendo atto della grande ricchezza che i giovani appassionati portano con sé traducendola in opere. Mi auguro che il pubblico di Avellino trascorra piacevoli momenti di ascolto lasciandosi trasportare dalle arie che l’opera pucciniana propone e goda della scenografia realizzata per l’occasione”.
Le prevendite hanno registrato il tutto esaurito per la rappresentazione di sabato mattina dedicata alle scuole e pochissimi i biglietti ancora disponibili per la recita serale aperta al pubblico. Da domani, presso il botteghino del Teatro Gesualdo, sarà possibile acquistare gli ultimi biglietti.