SOLOFRA – “Ti racconto l’Hospice”, questo il titolo della conferenza con la quale si è celebrata la “Prima Giornata Nazionale della Psicologia in Cure Palliative”, che si è svolta lo scorso 11 novembre presso il Pain Control Center Hospice di Solofra, la struttura residenziale per le cure palliative e la terapia del dolore dell’Asl Avellino.
All’iniziativa, promossa dal Gruppo degli Psicologi in Cure Palliative e sostenuta dall’Ordine Nazionale degli Psicologi e dalla Società Italiana di Cure Palliative, hanno aderito l’Asl Avellino e l’Associazione House Hospital onlus.
La giornata si è svolta sul territorio nazionale in concomitanza con la festività di San Martino, protettore delle cure palliative, con la finalità di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti e sui bisogni dei malati inguaribili e delle loro famiglie, e per sostenere una nuova cultura assistenziale nei confronti della persona sofferente o morente, anche in ottemperanza della Legge 38 del 15 marzo 2010, che ha sancito il diritto dei malati a non soffrire a causa di malattia cronica, inguaribile ed evolutiva.
Nel corso della conferenza che si è tenuta presso l’Hospice di Solofra, sono intervenuti l’ingegner Sergio Florio, direttore generale dell’Asl Avellino, il professor Vincenzo Landolfi, direttore tecnico del Pain Control Center Hospice di Solofra, e la dottoressa Elena Altieri, psicologa del Pain Control Center Hospice di Solofra e dell’Associazione House Hospital onlus.
Durante l’incontro, ai numerosi dirigenti dell’Asl, agli operatori del settore e ai familiari presenti, sono state fornite informazioni dettagliate sui vari aspetti della Legge 38, al fine di rendere ancora più esplicito l’importante approccio al sostegno del malato e della sua famiglia. Sono stati proiettati, inoltre, video e immagini inerenti l’Hospice e le situazioni che emergono nel fine vita e nel lutto. Particolare attenzione è stata poi riservata all’analisi dei dati statistici riguardanti l’Hospice di Solofra a quasi un anno dalla sua apertura.
Sui temi emersi durante l’incontro, si è sviluppato successivamente un libero confronto, dal quale è emersa l’importanza della psicologia e del ruolo dello psicologo nell’ambito delle cure palliative, in quanto in grado di apportare fondamentali e necessari contribuiti che spaziano dall’assistenza al paziente e ai suoi familiari, fino alle azioni di supporto rivolte agli operatori sanitari e ai volontari, anche con la promozione di scambi tra cittadinanza attiva e tutte le realtà umane che, sotto vari aspetti, sono legate all’Hospice. Pertanto, costituisce un’imprescindibile priorità assicurare alle famiglie dei degenti la dovuta attenzione, l’ascolto e il sostegno, favorendo la liberazione di energie che possono essere impiegate nell’attività assistenziale o per poter affrontare la sofferenza che deriva dalla perdita di un congiunto.