In Terra di mezzo tre storie si intrecciano in un racconto unico, tre destini accomunati da una sorte comune, dall’anelito alla vita. Cinque donne: una madre e una figlia alla ricerca di un fratello, due sorelle prostitute promesse a due facoltosi americani, una donna misteriosa che viaggia sola. Il racconto di un viaggio, a partire dalla decisione stessa di partire, fino ad arrivare alla nave, al mare: il luogo di mezzo, un luogo-non luogo, in bilico tra speranza e paura, tra partenza e arrivo, luogo del cammino, del passaggio, segnato da un continuo movimento. Ed alle oscillazioni di questo mare l’anima fa da contrappunto come un pendolo perché lì ogni riferimento scompare. L’immensa distesa diventa la terra di mezzo, terra di nessuno. Tutti si ritrovano Gli uni di fronte agli altri, come stranieri, nudi, senza nient’altro carico che se stessi. Racconto ironico e surreale, racconto della forza di cinque donne che trovano il coraggio di continuare a desiderare scambiandosi l’unica, enorme, ricchezza di cui dispongono: i loro sogni. Ed i sogni incontrano finalmente la realtà.. Ma non è una realtà semplice.. è una realtà per pochi, difficile da conquistare: è la realtà di Ellis Island. Il viaggio è compiuto ma una barriera , una gabbia di corde, si alza sulla scena, non tutti l’ attraverseranno. Chi lo farà scenderà tra il pubblico che, a questo punto, con un capovolgimento della scena, diventerà parte attiva dello spettacolo. Chi sono gli stranieri ? E chi sono gli indigeni? Chi dovrà scegliere? Il pubblico stesso si troverà ad accogliere o respingere..
Il terzo appuntamento della Stagione del Teatro 99 Posti è fissato il 16 e 17 novembre con Elicantropo Teatro porta in scena “La Madre” di Bertolt Brecht con la regia di Carlo Cerciello. Il 14 e 15 dicembre, fuori abbonamento, la prima nazionale di una pièce originale e tutta irpina: “Tunnel” di Franco Festa, regia di Federico Frasca. Riprende la stagione il 18 e 19 gennaio con Factory Compagnia Transadriatica che porta in scena“Cenerentola”, regia di Tonio De Nitto; sesto appuntamento il 15 e 16 febbraio con una nuova drammaturgia scritta e diretta da Paolo Capozzo, si tratta di “Corto circuito”. Torna anche quest’anno il Teatro di Legno che, il 15 e 16 marzo, porta in scena “Non merita lamenti” scritta e diretta da Luigi Imperato e Silvana Pirone; ancora un grande autore per l’ottavo appuntamento, 29 e 30 marzo, si tratta di Harold Pinter portato in scena dalla Compagnia Teatrale L.A.A.V. in uno dei suoi testi di maggior successo “L’Amante”, regia di Licia Amarante; chiude la Stagione “Jenna”, scritto e diretto da Alessandro Fea e portato in scena il 12 e 13 aprile dalla Compagnia Teatrale Sofis.
L’accesso agli spettacoli è consentito ai soli soci Teatro 99Posti o Associazioni convenzionate; il sabato si inizia alle 20,30, la domenica alle ore18. Per gli abbonamenti il contributo previsto è di 80 euro, 15 euro per lo spettacolo singolo. Info:www.teatro99posti.com, 328 4143794 o 338 7980720.
“Terra di mezzo”, al Teatro 99Posti un cast di donne per parlare del dramma dell’emigrazione italiana negli anni ’20 e di tutte le altre migrazioni
MERCOGLIANO – Dopo il grande successo che ha salutato “Casa di bambola” e la Compagnia dell’Eclissi all’apertura della Stagione 2013/2014 del Teatro 99Posti di Mercogliano è ora il momento di compiere un viaggio nella “Terra di mezzo” ed approdare ad Ellis Island, la porta dell’America per gli emigranti italiani degli anni ’20 e non solo.
Sabato 26 alle 20,30 e domenica 27 ottobre alle 18 in scena la compagnia Teatri di Seta con questo testo ispirato a “Nuovomondo” di Crialese, “Emigrantes” di Fabrizi, testi di Edoardo Galeano e parti originali scritte da Pina Di Gennaro e l’irpina Anna Coluccino. In scena: Elisabetta Bevilacqua, Marina Cavaliere, Serena Lauro, Alessandra Mirra e Maddalena Stornaiuolo per uno spettacolo che ha vinto il Premio Antonio Landieri 2012 “Per essere sul palco un corpo vibrante. Per un’interpretazione che narra fatti di valenza storica e civile, per lingue amalgamate a corpi parlanti. Per essere un coro fatto di voci che sanno essere uniche”.
Le immagini di questi giorni ai TG ci restituiscono la drammaticità della condizione del migrante, una condizione che noi meridionali non possiamo aver dimenticato, è storia troppo recente quella che dagli anni ’20 in avanti ha svuotato di contadini e artigiani i piccoli paesi verso le terre oltreoceano e oggi continua a drenare giovani cervelli istruiti ma parimenti privi di speranza e realizzazione in patria.