Quando guardiamo una gara di moto, ad attrarci sono i cavalieri che si sfidano ed i loro puledri a due ruote. Uno spettacolo esaltante, che è frutto anche dell’impegno e del sacrificio di figure come quella del manager. Riccardo Orizzonte è uno di questi. Napoletano di nascita, Riccardo ha come cittadinanza sportiva la patria della passione per il motociclismo. Collezionista di moto d’epoca, due anni fa ha intrapreso la carriera manageriale dopo una proposta di un padre di un pilota: “Ho – spiega Orizzonte – sempre sognato quel mondo, così quando Giuseppe Sabatino mi ha chiesto di seguire il talento del figlio Gegè, ho subito accettato. Ho avuto così modo di entrare in quella centrifuga d’emozioni che sono le gare del campionato italiano velocità. Le emozioni che si provano sulla pit lane sono indescrivibili. Il bilancio di gestione del biennio con Sabatino è stato positivo; terzo posto in classifica generale e primo in quella esordienti nel 2012, tre vittorie nella stagione appena terminata. Quando a Vallelunga, al termine di una gara combattutissima, abbiamo vinto, ero così emozionato che ho pianto come un bambino per ore; sembrava di vivere un bellissimo sogno”. Un sostegno fondamentale nel conseguimento di questi risultati l’ha dato il tecnico Gianluca Colatosti: “E’ – sottolinea Riccardo – uno dei perni fondamentali sul quale si sono basate le strutture che mi hanno accompagnato in questi anni. La sua esperienza, la sua caparbietà, la sua bravura ci hanno permesso di poter contare su una moto competitiva con le migliori. Grazie a lui non abbiamo mai patito un problema tecnico”. I costi, purtroppo, nel motociclismo aumentano d’anno in anno: “Quella – afferma con un sorriso amaro – dei costi crescenti è una nota dolente. Gli sponsor latitano e s’inizia ad avere una certa visibilità solo quando si parla di MotoGp o Sbk. Bisognerebbe fare come in Spagna, dove sin dal costo dell’iscrizione le spese da affrontare sono più contenute. Sono, però, mosso da una gran passione che ripaga alla grande i sacrifici che faccio. L’obiettivo è fare il salto da manager a team manager, ossia mettere su una squadra tutta mia. Il progetto per l’anno venturo sono quelli di continuare nell’avventura del Civ nella categoria Stock 600, con magari due piloti. Siamo a buon punto, ma, per scaramanzia, non voglio dire altro. Spero di riuscire a solleticare l’interesse di qualche sponsor che creda in questo programma. In fondo, le gare sono belle da seguire dal muretto e non dalla tv”.