AVELLINO – Prima trasferta stagionale per la Sidigas Avellino che domenica affronta la neopromossa Pistoia. AlPalaCarrara Lakovic e compagni si troveranno di fronte, oltre ai ragazzi di coach Moretti, il calore el’entusiasmo di un pubblico che ritrova la massima serie dopo 14 stagioni. Coach Vitucci, nellaconsueta presentazione della gara alla stampa, evidenzia anche questo aspetto: ”Ovviamente andiamoa Pistoia in cerca di riscatto dopo il passo falso di domenica. Abbiamo lavorato abbastanza bene insettimana e spero che i progressi che abbiamo fatto si vedano in campo. Affrontiamo unaneopromossa che torna, dopo molti anni in serie A, e ci sarà una grande atmosfera: noi dobbiamoessere molto determinati e concentrati sulla nostra performance. Per quanto concerne Ivanov sembrache siamo nella direzione giusta per poterlo recuperare e questa è, quanto meno, la nota più positiva”.“Che idea si è fatto di Pistoia?”“Pistoia ha 5 USA: qualcuno che ha già giocato in Italia come Wanamaker o, come Washington, hamilitato in campionati europei. In panchina ci sono 3 italiani, per loro importanti, come Meini, Cortesee Galanda, che sono un po’ l’anima della squadra che ha vinto il campionato in LegaDue. Anche aCantù, hanno dimostrato di saper mettere in campo qualcosa d’importante. Non sarà una partita facilema ne siamo consapevoli”.“Una settimana di allenamento a ranghi più o meno completi ha portato a dei miglioramenti?”“Allenarsi insieme ci aiuta perché abbiamo bisogno di maggiore attenzione per riuscire a fare meglio didomenica scorsa. Questa è una squadra che ha bisogno di stare insieme ,anche per evitare alcuneerrori palesi che, contro Pesaro, sono stati commessi anche da giocatori esperti. Questo è uno sportfatto di sincronismi che non si inventano e la prima giornata di campionato, da questo punto di vista,ha rispecchiato questa tendenza: le squadre che hanno fatto una preparazione più omogenea, semprecon gli stessi uomini, si sono fatte trovare più pronte”.“A livello tecnico cosa si è cambiato in questa settimana?”“Ovviamente siamo stati più attenti a livello difensivo, ma in una disciplina come il basket non si puòtralasciare una fase per curarne un’altra. In questa momento dobbiamo guardare a noi stessi perchéabbiamo un buon potenziale, che non si è espresso neanche per la metà. Quindi, con grande rispettoper gli altri, dobbiamo mettere più attenzione in casa nostra, perché adesso stiamo cercando di capirechi siamo”